Si chiamava Mesut T., 43 anni berlinese di origine turca, l’uomo che sarebbe morto nell’esplosione che questa mattina si è verificata a Berlino. Quando si è verificata al deflagrazione, l’uomo si trovava a bordo della sua auto. Al momento le forze dell’ordine non hanno escluso nessuna pista e dopo l’esplosione non è stato innalzato il livello di allarme terrorismo nella capitale tedesca.
Un funzionario della polizia ha riferito che l’autovettura, una Volkswagen passat, dopo l’esplosione, avvenuta in Bismarck strasse, avrebbe impattato contro altri veicoli parcheggiati lungo il bordo della strada, ma non avrebbe causato altre vittime.
La vittima era già noto alle forze dell’ordine in quanto in passato era stato coinvolto in reati legati al traffico di cocaina, al gioco d’azzardo e spaccio di banconote false. La polizia ha anche perquisito la sua casa, ma gli inquirenti hanno dichiarato di non poter ancora confermare “se l’uomo fosse l’obiettivo dell’attentato”.
“Allo stato delle conoscenze, non si tratta di un attentato di natura terroristica o politica – ha dichiarato il sindaco di Berlino, Michael Mueller, durante una conferenza stampa -, ma di un attentato a una persona e a un’automobile”. Invece, il responsabile della sicurezza della capitale tedesca, Frank Henkel, ha comunicato che la “polizia indaga con grande impegno in tutte le direzioni, ma c’è l’esplicita possibilità che si tratti di un conflitto all’interno della criminalità organizzata”.
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