Cronaca

Episodio shock di violenza domestica: “Papà ci vuole uccidere”.

A Valperga, piccolo centro del Canavese, nelle vicinanze di Ivrea un bambino di 12 anni dopo aver visto il padre scagliarsi contro la madre brandendo un coltello, è corso in camera insieme ai fratellini più piccoli. Poi ha chiamato i carabinieri dicendo: “Mio papà dice che ci vuole uccidere tutti, aiutateci“. I militari dell’Arma sono accorsi nel giro di pochi minuti e hanno arrestato l’uomo, un operaio rumeno di 33 anni.

Le continue violenze

Il marito violento non si rassegnava al fatto che il loro matrimonio fosse finito. Di fatto la loro separazione era già in atto da tempo, ma la donna continuava a essere vittima dei suoi ripetuti atti di violenza. Tanto che lo scorso giugno, il Tribunale di Ivrea gli aveva imposto di non avvicinarsi alla moglie e ai tre figli minorenni.

Il fatto

Qualche sera fa, già alticcio, si è comunque presentato nella casa di Valperga ed è riuscito a entrare, nonostante la moglie avesse cercato di respingerlo. Raggiunta la cucina, ha bevuto altro vino. Dopo ha preso un coltello da un cassetto e, mostrandolo alla donna, ha minacciato di uccidere “tutti”. I bambini impauriti dalla scena violenta a cui stavano assistendo, si sono rifugiati in camera da letto. Il maggiore ha subito chiamato di nascosto il 112 e prontamente ha spiegato all’operatore della centrale la grave situazione che stavano vivendo. L’immediato intervento di una gazzella dei carabinieri ha impedito che si consumasse l’ennesima tragedia tra le mura domestiche. Il tribunale, tenuto conto del quadro indiziario, della recidiva e dell’inadeguatezza di ogni altra misura cautelare, ha convalidato l’arresto e disposto la custodia in carcere. L’uomo dovrà rispondere di atti persecutori. Già a metà giugno era stato fermato dai carabinieri di Cuorgnè per avere picchiato la moglie davanti ai figli. Erano stati i vicini a chiamarli, allarmati dalle urla disperate della donna. Anche in quel caso il 33 enne si trovava in stato di ebbrezza alcolica. E la povera donna era dovuta ricorrere alle cure del pronto soccorso.

Le indagini

Ora gli inquirenti stanno indagando per verificare se nei mesi scorsi ci siano stati altri episodi di violenza, e se magari la donna, per paura di eventuali ritorsioni sui figli, non abbia avuto il coraggio di denunciare.

Giulia Ficarola

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