Ancora un sequestro di uova in Italia, nell’ambito dell’indagine sull’eventuale presenza di Fipronil nei prodotti nostrani ed esteri: i Carabinieri dei Nas, infatti, hanno individuato due nuovi casi di uova contaminate, procedendo alla requisizione di migliaia di campioni nei quali era stata riscontrata un’infezione da parte dell’insetticida, vietato negli allevamenti a destinazione alimentare. In una nota, i militari hanno spiegato che “gli esiti preliminari dell’attività dei Nas si innestano nel più ampio piano di controllo disposto dal Ministero della Salute, elaborato per monitorare i prodotti a base di uova sia di provenienza estera che di produzione nazionale, al fine di rilevare eventuali situazioni di contaminazione con il citato insetticida”.
Nel corso di una conferenza stampa organizzata a Roma, il generale Adelmo Lusi ha spiegato che 6mila uova sono state requisite in un allevamento di Ancona con 12mila galline; altre 53mila, destinate al consumo umano, sono state sequestrate a Viterbo, assieme a 32mila destinate invece all’alimentazione zootecnica (a fronte di un allevamento di 15mila galline). I Nas, a questo punto, starebbero valutando un’eventuale denuncia contro i proprietari di tali allevamenti, sui quali graverebbero, in caso, le accuse di attentato alla salute e immissione in commercio di alimento adulterato. Tali ipotesi di reato porterebbero alla possibile revoca dell’autorizzazione all’attività commerciale.
Nella giornata di ieri, il nucleo dei Carabinieri aveva messo sotto sequestro due allevamenti di galline in Campania, disponendo il blocco anche per uno stabilimento di Senigallia, nelle Marche. In particolare, per quanto riguarda i due centri campani (a Benevento e Sant’Anastasia), sono stati analizzati due campioni contenenti rispettivamente 0,100 e 0,017 mg/kg di Fipronil, a fronte del limite consentito di 0,005. Dopo l’allarme del Ministero della Salute e la successiva indagine, nella regione del Mezzogiorno sono stati effettuati, in tutto, 37 campionamenti: su 35 rapporti di analisi, ben 33 sono risultati non contaminati. Secondo quanto spiegato ancora dal generale dei Nas, dall’inizio dell’emergenza sono stati svolti oltre 250 accessi in allevamenti e centri di distribuzione, disponendo sequestri di una quantità di uova pari a 91mila chilogrammi per i quali si attendono “i responsi analitici dei 107 campioni conoscitivi inviati ai lavoratori degli Istituti zooprofilattici di Teramo e Roma”.
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