E adesso tocca all’Italia. Almeno stando alla propaganda jihadista sul web. Un canale della piattaforma Telegram legato all’Isis, infatti, indica il nostro Paese come prossimo obiettivo dei terroristi. A lanciare il monito è Site, il sito americano diretto da Rita Katz di monitoraggio dell’estremismo islamico sulla rete.
Come è stato detto più volte, il rischio zero non esiste. Lo dimostra anche l’attacco avvenuto a Turku, in Finlandia, Paese che si riteneva tra i più sicuri del mondo. Un assalto in cui tra l’altro è rimasta ferita anche una giovane ricercatrice italiana, Luisa Biancucci, 30 anni, ferita a una spalla. Dunque è necessario alzare il livello di guardia sapendo che i rischi si corrono comunque. A Roma potrebbero essere presto installate nuove barriere in punti sensibili della città, ovvero luoghi particolarmente affollati o zone pedonali. E’ quanto sarebbe emerso nella riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza riunitosi questa mattina. Tra le ipotesi in campo che verranno valutate in una tavolo ad hoc tra Campidoglio e prefettura di Roma c’è la possibilità di mettere barriere, come new jersey o fioriere, in via del Corso e in via dei Fori Imperiali. Le barriere non chiuderebbero il traffico in maniera completa, ma parziale, e potrebbero creare dei percorsi a zig zag per contrastare un eventuale attacco terroristico come quello avvenuto a Barcellona. Il tavolo tra prefettura e Comune di Roma avrà anche il compito di valutare l’impatto sulla viabilità determinato dall’installazione delle nuove barriere che integreranno i presidi delle forze dell’ordine. Presidi che potrebbero anche essere incrementati nei punti sensibili. Tra le misure possibili anche l’intensificazione dei controlli su camion ed ncc.
Durante il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, “sono stati confermati tutti i dispositivi di sicurezza già in atto ed estesi ad altre zone della Capitale, ove è previsto un elevato afflusso di persone”. Lo ha reso noto la stessa prefettura in una nota. Al comitato, presieduto dal prefetto Paola Basilone, hanno preso parte i vertici delle forze di polizia e dell’esercito, nonché il vicesindaco di Roma, Luca Bergamo. Ma misure ulteriori sono allo studio anche in altre città italiane, da Milano a Napoli, da Firenze a Palermo. Il tutto senza cercare di militarizzare le realtà urbane ma con l’obiettivo dichiarato di garantire, per quanto possibile, la sicurezza dei cittadini dalle minacce dei terroristi dell’Isis.
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