Cortei di femministe nelle città italiane

La ricorrenza dell'8 marzo sospinge gruppi di femministe nelle strade. Oltre a rivendicare diritti che ritengono siano loro negati, le donne quest'oggi hanno anche contestato in modo veemente e compiuto atti di vandalismo.

Minacce e spinte ad altre donne

Cortei ci sono stati nelle vie di Milano, di Torino, di Genova, di Roma, di Napoli, di Palermo, a Bologna presidio in Piazza Maggiore. Nel capoluogo emiliano l'oggetto della loro protesta è stata un'altra donna, la consigliera del Comune appena eletta in Parlamento Lucia Borgonzoni, della Lega. “Via leghiste e polizia” e “Siamo tutte antifasciste” i cori intonati. La replica di Borgonzoni: “Ci hanno circondate, minacciate e insultate. Manifestano per i diritti delle donne ma si vede che non tutte le donne sono uguali: quelle di sinistra le difendono, quelle di centrodestra possono anche essere ammazzate secondo loro”.

Vandalismo a Milano

Tensioni anche a Milano, dove nel corso del corteo organizzato dalle femministe di “Non una di meno” sono state lanciate uova piene di vernice rosa soprattutto contro banche e negozi che vendono pellicce. Al termine del corteo, all'ingresso laterale della chiesa di San Barnaba, sono stati accesi fumogeni e intonati slogan.

A Roma le attrici e le minacce ai “fasci”

“Non una di meno” in strada anche a Roma. Presente nella Capitale anche l'attrice Asia Argento, balzata nei mesi scorsi alle cronache per aver pubblicamente denunciato il produttore cinematografico Weinstein di averla costretta a subire abusi sessuali. Al suo fianco anche Miriana Trevisan che ha accusato di molestie il regista Tornatore, e Rose Mcgowan, la prima donna ad aver denunciato e scatenato il caso Weinstein. “Finalmente abbiamo rotto il silenzio”, il commento della Trevisan a RepubblicaTv. Tra i cartelli, spiccava uno con scritto “Fasci appesi col reggiseno”.

A Napoli la protesta delle donne disoccupate

Chiedono lavoro le donne scese in strada a Napoli. ''Solo il lavoro emancipa – spiega una delle manifestanti ripetendo quanto scritto sullo striscione che regge in testa al corteo – ed è ora che alle promesse fatte dalle istituzioni seguano i fatti''. Le fa eco un'altra manifestante, come riporta l'Ansa. ''Oggi è l'otto marzo, festa della donna – dice – ma c'è ben poco da festeggiare. Lo faremo quando a noi dai nostri figli verrà garantito un futuro migliore''.

Corteo anche a Palermo

In un'altra città del Sud, Palermo, il corteo è stato incentrato sulla protesta contro la violenza degli uomini sulle donne. “Il corpo delle donne non si tocca, lo difenderemo con la lotta!”, “Lo stupratore non è un malato ma il figlio sano del patriarcato”, “A casa, a lavoro oggi non ci stiamo. Scioperiamo, scioperiamo!”. Così una delle organizzatrici: “Una manifestazione che ha guardato non solo alle donne ma a tutte le categorie considerate subalterne”.