Capasso fu visitato e dichiarato idoneo al servizio

Nuovi dettagli emergono dopo la strage che ha sconvolto Cisterna di Latina, dove l'appuntato dei Carabinieri Luigi Capasso, dopo aver ferito gravemente la moglie, ha ucciso le figle, rispettivamente di 14 e 8 anni, e si è tolto la vita. Intanto, Antonietta Gargiulo, ricoverata all'ospedale San camillo Forlanini, è stata sottoposta ad intervento maxillofacciale di riduzione della frattura al lato sinistro della mandibola dove è stata raggiunto da un colpo di pistola. Al momento è intubata e sedata e ricoverata nel reparto di terapia intensiva

Idoneo al servizio

Secondo quanto riportato dall'Ansa, quando Capasso chiese un alloggio in caserma a seguito della crisi coniugale gli venne offerto dall'Arma, come da prassi, un sostegno psicologico per superare la separazione ma lui rifiutò dichiarando di avere già il supporto del suo psicologo. Prima di compiere la strage, quindi, l'appuntato dei Carabinieri avrebbe parlato con almeno due psicologi: uno presso la scuola sottuficiali dei Carabinieri di Velletri e un altro che egli stesse avrebbe raccontato di aver interpellato presso la Asl. In seguito alle due visite, l'appuntato era stato ritenuto idoneo a svolgere la sua professione e quindi a possedere un'arma di ordinanza

Antonietta aveva paura del marito

Secondo quanto riferito dalla Stampa, Antonietta Gargiulo, moglie del carabiniere suicida, sarebbe andata due volte dalla polizia per denunciare il marito. In un'altra occasione, invece, sembrerebbe che si sia rivolta agli stessi carabinieri di Cisterna per presentare un esposto e avrebbe dichiarato di “aver paura”, di non voler vedere il marito e “non voglio che veda le mie figlie”. La loro separazione sarebbe stata burrascosa, tra esposti, aggressioni e schiaffi da parte di lui. “Ci sono resposabilità che vanno cercate e trovate in questa tragedia. Se si poteva evitare non lo so, ma non credo ci fermeremo qui – ha dichiarato Maria Concetta Belli, avvocato di Antonietta Gargiulo -. Ora è presto per dirlo, aspettiamo, rispettiamo i tempi del dolore e soprattutto attendiamo che lei sappia”. La legale della donna, inoltre, ha aggiunto che da quando Antonietta aveva deciso di separarsi, aveva tenuto a distanza l'ex marito, rifiutando di incontrarlo. “Adottava ogni precauzione possibile, evitando ogni comportamento o incontro che potesse metterla in pericolo – ha concluso la Belli -. Questo però non è bastato“.