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AIRBUS, ANCORA NESSUNA CERTEZZA SUI MOTIVI DELL’INCIDENTE

Sono molti i dubbi che ruotano intorno allo schianto dell’Airbus della Germanwings precipitato ieri nel sud della Francia. Dopo il ritrovamento della prima scatola nera, la Bea – l’ufficio per l’inchiesta e l’analisi degli incidenti aerei – ha comunicato che i dati sembrerebbero utilizzabili. In realtà un primo file audio è già stato ascoltato, ma conterrebbe solo messaggi di routine tra i piloti. Della seconda scatola è invece stato ritrovato solo l’involucro esterno, come ha dichiarato il presidente francese Francois Hollande durante una conferenza congiunta con la cancelliera Angela Merkel e il primo ministro della Spagna Mariano Rajoy.

Le cause del disastro sono al momento inspiegabili, l’aereo non era fuori rotta, non c’è stata la segnalazione di nessun guasto o di alcuna anomalia, solo rimanere da chiarire come mai stesse viaggiando ad una quota così bassa. Secondo la stampa inglese, la causa potrebbe essere un vetro rotto nella cabina di pilotaggio, che avrebbe causato uno scompenso nel sistema di pressurizzazione e di regolazione dell’ossigeno, causando così lo svenimento dei piloti.

Ma non si spiega comunque il silenzio durato otto minuti fino a quando l’aereo non si schianta contro la parete della montagna. Gli esperti che escludono un attentato con esplosione, non scartano l’ipotesi di una “presenza illecita a bordo”. Ciò spiegherebbe non soltanto l’assenza di comunicazioni, ma anche il mancato ricorso al codice di emergenza (7077) che in casi disperati si invia a terra tramite un transponder. Esclusa l’ipotesi di cause legate al maltempo che, come spiegato dal meteorologo Rob Thompson dell’Università di Reading a Sky News “le immagini satellitari mostrano che durante il volo non erano in atto tempeste significative a livello locale. I dati provenienti dai rilevatori di fulmini, inoltre, mostrano che i temporali più vicini stavano in quel momento colpendo la Sardegna, circa 186 miglia al largo della costa sud della Francia. Troppo lontano, dunque, per causare eventuali problemi al traffico aereo in Provenza”.

Un’altra teoria riguarda l’esplosione delle pile nella cabina di pilotaggio. Bernard Chabbert, intervistato da radio Europe, ha dichiarato che l’aereo “è sceso ad un ritmo normale” e tutto sembra far pensare che “non vi era più nessuno di cosciente nella cabina di pilotaggio”. “Normalmente quando c’è una messa in discesa di questo tipo, c’è un problema. Negli ultimi dieci anni ci sono stati 170 casi di esplosioni di pile al litio su aerei di linea. – spiega Chabbert – Nella maggior parte erano pile di smartphone o computer portatili, ma due cargo 747 si sono schiantati con l’equipaggio perché un carico di pile al litio ha preso fuoco a bordo”. Quando bruciano, queste pile “emettono vapori estremamente tossici che uccidono in poche decine di secondi”.

Autore Ospite

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