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Fra Emiliano Antenucci: “La Vergine del Silenzio sia dichiarata patrona dei giornalisti”

Sono stati quattri anni molto positivi, fatti di miracoli, di grazie, di incontri con tantissime persone. Nel santuario si sono tentute oltre 30 testimonianze con attori, professionisti in campo medico, rappresentanti delle forze dell’ordine”. A parlare a Interris.it è fra Emiliano Antenucci, rettore del Santuario della Madonna del Silenzio di Avezzano, in provincia di L’Aquila, santuario mariano che quest’anno, proprio nel giorno in cui la Chiesa celebra la Madonna di Fatima, festeggia il suo quarto anniversario.

Foto gentilmente concessa dal Santuario della Vergine del Silenzio

Il percorso fino all’apertura del Santuario

Un percorso lungo, iniziato il 1 novembre 2008 quando fra Emiliano scrive “Il Libro della Vita”, una piccola dispensa per i corsi del silenzio intitolati “Silenzio, parla il silenzio”. Un cammino lungo, che si snoda nel corso degli anni. E’ proprio fra Emiliano – che ha ricevuto da Papa Francesco il mandato di Missionario della Misericordia nel corso del Giubileo della Misericordia – che chiede alle monache benedettine dell’Isola di San Giulio d’Orta (NO) di realizzare l’icona della Vergine del Silenzio: una lavorazione durata circa 9 mesi. Il 18 maggio 2015, Papa Francesco benedice una copia di questa icona con questa intenzione: “La Vergine Maria interceda presso il Signore, perché tutti quelli che entrano nel Palazzo Apostolico possano sempre avere le parole giuste”. L’anno dopo, il Santo Padre benedice l’originale della Vergine del Silenzio autografandola con la scritta dietro l’icona: “Non sparlare degli altri!. Nel 2019, alla vigilia delle dell’Annunciazione, Papa Francesco crive una lettera di suo pugno al ministro provinciale dei Cappuccini d’Abruzzo, padre Nicola Galasso, con questa richiesta: “Sarebbe bello trovare un posto, una chiesa, dove si possa dare culto pubblico alla Madonna del Silenzio. Pensi lei, per favore e mi faccia la proposta”. Viene così individuata la chiesa di San Francesco d’Assisi e il convento dei Cappuccini di Avezzano (AQ), abbandonato da dieci anni e di proprietà della provincia dei Frati Minori Cappuccini d’Abruzzo.

Foto gentilmente concessa dal Santuario della Vergine del Silenzio

I corsi

Nel santuario, fra Emiliano tiene quattro corsi: una giornata di deserto; quello sul silenzio, quello sulla felicità e quello sul perdono. “Tante persone mi hanno scritto da tutto il mondo, anche dalla Cina – spiega fra Emiliano -. La Vergine del Silenzio, insieme alla Madonna che scioglie i nodi, sono devozioni personali di Papa Francesco. Maria ‘è la donna del futuro’ e potremmo dire che quasta Madonna sta cambiando la Chiesa. Ci sono troppe chiacchiere, sia esteriori sia interiori. Le prime fanno male ai fedeli, allontano da un percorso di fede; le seconde ci distraggono dalla relazione con Dio e dalla preghiera. Il silenzio è un valore fondamentale. E’ necessario tornare a se stessi, curarsi per poi curare gli altri. Il primo povero da aiutare siamo noi stessi“.

La Vergine del Silenzio

Vergine del Silenzio: è un titolo mariano che ho riscoperto; sono molti i santi che la citano con questo appellativo – spiega fra Emiliano -. Quello di Avezzano, è il primo santuario mariano al mondo dedicato a questo titolo della Vergine, secondo me mancava. E’ una Madonna evangelica: Maria nel Vangelo pronuncia pochissime parole, anzi ‘le custodiva nel suo cuore’ – aggiunge il Missionario della Misericordia -. Il silenzio è la custodia del mistero, delle cose importanti di Dio, questo è il valore fondamentale della Madonna. Lei sta in silenzio di fronte a Gesù, un silenzio che non è di vergogna, ma di vicinanza, materno, di nascondimento. Per noi deve essere un modello. Il più grande titolo mariano è ‘serva del Signore’, quando noi ci mettiamo al servizio con gratuità, disinteresse, ci specchiamo nella Madonna, perché Dio ha guardato ‘l’umiltà della sua serva’”. Fra Emiliano spiega che il silenzio è la vera povertà. “I poveri, sono senza voce, invisibili, non hanno quasi diritto di parlare all’interno della società dove, molto spesso, a poter parlare sono solo i ricchi, i potenti”.

L’anniversario

Sono profondamente legato alla Madonna di Fatima, proprio lì infatti ho ricevuto la mia vocazione. E’ questo il motivo per cui ho voluto far cadere il 13 maggio l’anniversario dell’apertura del Santuario del Silenzio – spiega il sacerdote -. La Madonna di Fatima rapprensenta un messaggio forte di conversione per i cristiani. Il fatto che la Vergine del Silenzio sia arrivata nelle mani di Papa Francesco, secondo me rappresenta un segno della Provvidenza di Dio, dobbiamo amare il Papa, pregare per lui – aggiunge -. E’ bello vedere questa Madonna evangelica: Gesù sotto la croce ci ha lasciato lo Spirito Santo e Maria“.

Il perdono

Nel mese di maggio, al Santuario della Vergine del Silenzio, ci saranno diversi momenti di preghiera, spiega fra Emiliano che ha dato vita anche a un corso sul perdono che porterà anche in due carceri di massima sicurezza. “Dal perdono vengono fuori tante cose – spiega -. Poi tanti pellegrinaggi, confessioni. Il mese di maggio è importantissimo perché la Chiesa ci mette di fronte alla Madre di Dio. Servire, biblicamente, significa regnare nell’amore: se uno regna nell’amore, serve; se regna nel potere non serve, oserei dire in tutti i sensi”.

Indicazione autografa di papa Francesco scritta sul retro dell’icona della Vergine del Silenzio. Foto gentilmente concessa dal Santuario della Vergine del Silenzio

Non sparlare degli altri

Non sparlare degli altri“: sono queste le parole che Papa Francesco ha scritto di proprio pugno sul retro dell’icona che raffigura la Vergine del Silenzio. “Non un invito a stare zitti, ma ad usare parole utili agli altri. Questa Madonna, dovrebbe essere dichiarata patrona dei giornalisti – aggiunge fra Emiliano -. Ogni parola deve passare su tre setacci: chiediti se la parola è vera, quindi la fonte; chiediti se la tua parola è utile e chiediti se la tua parola è un bene per gli altri. La Madonna del Silenzio – conclude fra Emiliano – ci invita a donare parole utili, autentiche e che fanno bene agli altri“.

Manuela Petrini

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