“Aiutare i fragili e i deboli è nel nostro Dna. I figli sono la continuazione di una coppia. Io e mia moglie Francesca non ne abbiamo avuti. La Fondazione è per noi come un figlio“. A parlare in esclusiva a Interris.it è Santo Versace che, insieme alla moglie Francesca De Stefano, ha costituito la Fondazione Santo Versace di cui è presidente. L’organizzazione, che ha visto la luce il 14 marzo 2022 quando è stato iscritto nel Runts quale ente filantropico del terzo settore, ha come obiettivo quello di stare accanto ai più fragili, impegnandosi a sostenere enti non profit che hanno progetti destinati a chi vive in condizioni di disuguaglianza sociale, povertà e fragilità, favorendo l’inclusione sociale attraverso un’equa educazione e una formazione di qualità.
L’Ente filantropico nasce dal legame che unisce i suoi fondatori, Santo Versace e Francesca De Stefano, e dalla loro volontà di aiutare chi si trova in stato di bisogno. “Aiutare chi si trova in difficoltà per noi è sempre stato molto naturale grazie a quanto ci è stato trasmesso dalle nostre famiglie – afferma la coppia -. Ci hanno insegnato che quando si ha più del necessario è giusto e doveroso essere generosi verso chi, invece, manca addirittura dell’indispensabile. La Fondazione è nata proprio con questo scopo: sostenere i più fragili. Rappresenta per noi un progetto di vita, nato dal nostro amore e dal desiderio di lasciare qualcosa per il futuro”. Entrambi i coniugi sono da tempo attivi nel mondo del sociale: Santo Versace dal 2007 al 2018 è stato fondatore e presidente della Fondazione Operation Smile Italia, sua moglie Francesca ha ricoperto dal 2007 al 2012 la carica di Consigliere di Amministrazione presso la stessa fondazione.
Nato a Reggio Calabria il 16 dicembre 1944 ma registrato all’anagrafe il 2 gennaio 1945, si è laureato in economia e commercio ed è stato impiegato di banca e commercialista. Nel 1976 si è trasferito a Milano per lavorare al fianco del fratello Gianni. Insieme hanno fondato, avviato e portato al successo la Gianni Versace, una delle più importanti realtà imprenditoriali della moda internazionale. Presidente fondatore di Altagamma, l’associazione che riunisce i più importanti brand italiani, Santo Versace è stato anche presidente della Camera della Moda. Eletto nel 2008, è stato deputato parlamentare per tutta la XVI legislatura. Dopo la cessione, nel 2018, dell’azienda di famiglia ha continuato a lavorare come imprenditore sempre con uno sguardo al futuro. È attualmente presidente della casa di produzione e distribuzione cinematografica Minerva Pictures. Nel 2022 ha scritto, edito da Rizzoli, un libro autobiografico dal titolo “Fratelli. Una Famiglia Italiana”. Santo Versace ha deciso di destinare i diritti d’autore del suo libro ai progetti sostenuti dalla Fondazione che porta il suo nome.
Nata a Reggio Calabria il 10 novembre 1969, si è laureata in giurisprudenza presso l’Università Cattolica di Milano abilitandosi all’esercizio della professione di avvocato cassazionista e al patrocinio dinanzi alla Corte costituzionale e alle Corti Europee. Nel 1999 ha vinto il Corso-concorso di formazione dirigenziale della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione. Dopo una pluriennale esperienza presso un primario studio legale italiano, dal 2001 al 2012 è stata Dirigente presso il Ministero dell’Economia e Finanze, Ragioneria Generale dello Stato, svolgendo funzioni di Ispettore di Finanza Pubblica, di Esperto legislativo presso il Senato della Repubblica, Gabinetto del Presidente, e collaborando con l’Ufficio legislativo del Dipartimento per la funzione pubblica; e con l’Ufficio di Vice Presidenza della Camera dei deputati. È membro del Consiglio di Amministrazione della casa di produzione e distribuzione cinematografica Minerva Pictures.
“La Fondazione al momento sta valutando alcuni progetti per il futuro. Inoltre, sosteniamo già alcune associazioni dall’alto valore sociale, ma non solo – spiega Santo Versace -. Ci impegnano affinché queste realtà si uniscano in modo da costruire una rete virtuosa di rapporti e aiuti in grado di massimizzare l’apporto di ciascuno”. Santo e Francesca, inoltre, hanno spiegato che per loro desiderio la Fondazione è completamente autonoma per quel che riguarda le spese, sostenute nel totale dai due coniugi. Questo significa che ogni euro che sarà a disposizione dell’organizzazione, sia che derivi da una raccolta fondi sia si tratti di una donazione, sarà interamente devoluto ai progetti sostenuti attraverso l’erogazione diretta di fondi, beni o servizi. “E’ una fondazione che donerà più di quello che raccoglie – ha sottolineato Santo -. La pandemia, purtroppo, ha creato molte situazioni di difficoltà e disuguaglianza sociale. Pensavamo che tutto fosse ormai alle nostre spalle ma abbiamo dovuto fare i conti con gli effetti della guerra in Ucraina e con il conseguente rialzo dei prezzi dei beni di prima necessità e dell’energia”.
Un altro importante principio di azione dell’Ente Filantropico è quello di dare impulso all’empowerment femminile. “Io e mia moglie abbiamo avuto l’esempio di tre grandi donne. Mia madre ha sempre lavorato ed era molto autonoma. La nonna di Francesca, classe 1905, si è laureata ed ha insegnato tutta la vita; la madre di mia moglie, anche lei ha svolto la professione di insegnante, una volta andata in pensione ha aperto un laboratorio artigianale di cioccolatini – spiega Versace -. Hanno dimostrato di essere capaci di coniugare la loro vocazione di madri e quella di donne imprenditrici“.
Tra i primi beneficiari sul territorio nazionale dell’attività della Fondazione ci sono, in particolare, due realtà che si occupano di accogliere e sostenere persone in stato di bisogno: il progetto Cittadella Cielo di Frosinone della Comunità Nuovi Orizzonti fondata da Chiara Amirante e la parrocchia San Nicolò di Fabriano (AN), gestita da Don Aldo Buonaiuto e dal prossimo gennaio la Fondazione sarà impegnata anche nel sostegno di un nuovo progetto di Made in Carcere.
“Dopo la tragedia di Miami non ero più io, non riuscivo a superare i fatti. Poi ho incontrato una ragazza straordinaria di Reggio Calabria e ci siamo innamorati, l’amore sana tutto” afferma Santo Versace, parlando del libro “Fratelli. Una famiglia italiana“, edito da Rizzoli. Un’autobiografia in cui Santo racconta la sua vita, come il cognome di una famiglia sia divenuto sinonimo di lusso tra la metà degli anni ’70 e la fine degli anni ’90 grazie alla genialità di Gianni Versace e di come per aiutare il fratello ha preso in mano la situazione per impostare l’azienda. Poi la tragedia: il 15 luglio 1997 Gianni viene assassinato di fronte alla sua villa a Miami. Un periodo difficile da cui è riuscito ad uscire grazie alla moglie Francesca De Stefano: “Siamo insieme da 18 anni. Sin dall’inizio lei ha compreso le ferite che sanguinano nella mia anima. Grazie a lei sono rinato. Lei è l’amore con la maiuscola”. Un amore quello di Santo e Francesca che ha fatto sbocciare la Fondazione: un progetto di vita per sostenere i più fragili.
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