Le immagini avevano fatto il giro del mondo. Venti egiziani emigrati in Libia sequestrati, fatti inginocchiare su una spiaggia libica, sgozzati da ventuno assassini dell'Isis vestiti di nero. Era il febbraio 2015. Ora quegli uomini, considerati martiri dalla Chiesa copta, potranno essere celebrati e venerati in patria. Come riporta la Reuters, infatti, le loro spoglie vengono restituite oggi dalla Libia all'Egitto. Tra loro c'era anche una ventunesima vittima, originaria del Ghana, che verrà restituita ad Accra.
Ad annunciare la restituzione un funzionario delle forze di sicurezza libiche. I corpi erano stati ritrovati in una fosse comune nell'ottobre scorso, in un'area nei pressi di Sirte sottratta poco prima ai terroristi dell'Isis. I resti dei cristiani – spiega Tempi – dovrebbero essere sepolti nella chiesa dedicata ai “martiri della fede e della patria” costruita nel villaggio di Al Our, nella provincia di Minya, da dove provenivano 13 delle 21 vittime, e consacrata il 15 febbraio, giorno in cui ne ricorre la memoria liturgica. La chiesa locale ha detto che le spoglie verranno venerate come icone.
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