Padre Dhiya Azziz, il francescano iracheno rapito in Siria il 4 luglio, è stato liberato. Lo ha annunciato la Custodia della Terra Santa. Secondo quanto aveva riferito un comunicato della Custodia, Padre Dhiya era stato portato via da una brigata di miliziani per un breve incontro con l’emiro che esercita l’autorità nella regione, attualmente sottoposta al dominio del Fronte al-Nusra, braccio siriano di al-Qaida. In seguito l’ordine francescano aveva affermato che il Fronte al-Nusra aveva “smentito qualsiasi coinvolgimento nel rapimento” che sarebbe stato perpetrato da “un altro gruppo jihadista” e avrebbe invece, a quanto pare, cercato i veri responsabili nei vicini villaggi, arrivando alla liberazione di fra Dhiya.
“C’è una pletora di gruppi operanti nella regione” ha spiegato la Custodia della Terra Santa, aggiungendo che “Padre Azziz sarebbe stato trattato bene durante la prigionia”. La Custodia ha anche espresso sollievo e ringraziato “per quanti in tutto il mondo hanno pregato per un esito positivo di questa prova che il religioso ha subìto, così come i fedeli di Yacoubieh, di cui egli è il pastore, la sua famiglia religiosa e la sua famiglia in Iraq”. La Custodia di Terra Santa “non dimentica però che altri religiosi sono ancora dispersi in Siria e invita tutti a continuare a pregare per la pace in questo Paese”.
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