Quel Crocifisso con il braccio staccato

A Furelos, un villaggio situato in Galizia, c'è una chiesa dove si trova un Crocifisso antico che raffigura Gesù con il braccio destro schiodato. Un'opera lignea particolare, che desta curiosità tra i turisti ed i fedeli stranieri che vi si imbattono entrando nella chiesa di San Juan.

Meta frequente

Non è così difficile incontrare pellegrini di tutto il mondo in questa parrocchia: Furelos, infatti, si trova a soli 63 km da Santiago di Compostela ed è uno dei tanti centri in cui fanno tappa le migliaia di pellegrini e di avventurieri impegnati nel famoso cammino. Il villaggio esiste dal XII secolo ed ha conservato parzialmente la sua struttura originaria.

Il Crocifisso “schiodato”

Nella chiesa di San Juan nella navata destra, si trova l'altare neogotico sormontato dall'opera lignea nota come “Cristo de la mano tendida“. L'autore si chiama Manuel Cagide. Quello presente nella struttura d'impianto romanico del paesino della Galizia non è l'unica opera avente questo tema: ce ne sono almeno altre due in tutta la Spagna ed una anche in Italia, precisamente a Salerno, nella parrocchia di San Domenico. In realtà, il Crocifisso della città campana, restaurato recentemente grazie alla “Fondazione della Comunità Salernitana“, non raffigura Gesù staccato dalla croce ma con le spalle mobili in modo tale che la “schiodatura” possa avvenire nella liturgia del Venerdì Santo. 

Il significato

Gli abitanti di Furelos ci tengono molto alla peculiarità di questo Crocifisso ligneo che rende speciale la loro parrocchia in tutto il mondo. Ma qual è il significato di questa rappresentazione della scena della morte del Nazareno? Sull'opera del “Cristo de la mano tendida” esistono molte teorie e leggende. Il modo più bello di leggere quest'opera è quello che interpreta la mano di Gesù tesa come un segno di vicinanza verso i fedeli e come un'esortazione ai pellegrini impegnati nel cammino verso Santiago: continuare a preservare la speranza nel completamento del percorso intrapreso.

La leggenda

Tra le tante leggende, la più significativa è quella legata ad un episodio che sarebbe successo secoli fa. Nella chiesa, un fedele si recava ogni settimana a confessare i propri peccati ma lo faceva quasi meccanicamente, come se si trovasse a recitare una litania. Il parroco, irritato, lo rimproverò dicendogli di cambiare tono. Nonostante ciò, l'uomo tornò e riprese a dire i peccati commessi nel solito modo: a quel punto il prete, spazientito, gli disse che non lo avrebbe più assolto. Umiliato, il fedele alzò lo sguardo dal confessionale e guardò il Crocifisso. Fu a quel punto che vide Gesù ammonire il parroco per la sua severità, dicendogli: “Io ho dato la mia vita per questo mio figliolo, perciò se tu non lo assolvi, lo assolverò io”. E così, la leggenda vuole che Cristo staccò il braccio destro dalla croce per impartire l'assoluzione all'uomo. L'opera, da allora, sarebbe rimasta in quella insolita posizione per sempre.