Il progetto per il rilancio post-lockdown dei pellegrinaggi nasce da un’esperienza. Quella digitale di Omnia Vatican&Rome. Durante i primi mesi della pandemia. E sfrutta appieno le risorse della piattaforma dell’Orp. Creata per Roma Cristiana.
L’Opera Romana Pellegrinaggi riparte dopo il lockdown. Con un nuovo progetto per valorizzare l’enorme patrimonio dell’Italia cristiana. Si chiama “Omnia for Italy“. E ha l’obiettivo di proporre una vetrina web. Tramite la quale il “pellegrino 2.0” straniero o italiano possa scoprire e prenotare diverse esperienze. Il progetto si sviluppa in collaborazione con altre realtà. Opera Laboratori Fiorentini. Archeoares. Sistema Museo. Narni Sotterranea. Centro Turistico Cooperativo. Monastero Clarisse Eremite di Fara Sabina. Cammini di Leuca. Sono 12 le Regioni italiane coinvolte. Abruzzo. Campania. Emilia Romagna. Lazio. Marche. Molise. Piemonte. Sicilia. Toscana. Umbria. Calabria. Puglia. Per un totale di 45 città e 26 diocesi.
Ben 87 le diverse proposte in programma. Dai Cammini di Leuca alla scoperta di Viterbo con il Duomo e il Palazzo dei Papi. Dal Complesso Monumentale del duomo di Siena alla scoperta di Orvieto. E ancora passeggiate al Quartiere dei Gesuiti a Parma. Pellegrinaggi nella penisola sorrentina. Camminate a Pienza. Cortona. Montepulciano. “Come Orp ci siamo detti: ‘cosa faremo quando la pandemia finirà?‘ L’Opera romana nasce con l’intenzione di portare i pellegrini italiani all’estero. Ma anche di accogliere chi arriva a Roma. Cerchiamo di allargarla alle realtà minori. Che hanno magari più difficoltà a presentarsi sul pubblico internazionale. Non si vuole colonizzare niente e nessuno. Ma mettere in rete le prime esperienze che ci sono”, spiega monsignor Remo Chiavarini. Amministratore delegato dell’Opera Romana Pellegrinaggi.
Il cardinale Augusto Paolo Lojudice è arcivescovo metropolita di Siena-Colle di Val d’Elsa-Montalcino. “Mettere in rete i tantissimi beni culturali è certamente più efficace. Considerata l’enorme bellezza che c’è. In giro per la nostra Italia”, osserva il porporato. L’iniziativa è da “sostenere e incoraggiare“, aggiunge l’arcivescovo di Torino. “E’ fondamentale far riscoprire a tutti i pellegrini i nostri patrimoni– sottolinea monsignor Cesare Nosiglia-. E’ un’occasione per ribadire che l’Italia è tutta un patrimonio“. Per Renato Boccardo, arcivescovo di Spoleto-Norcia, si tratta di “aiutare i turisti. A capire che al di là dell’opera che si ammira c’è un messaggio da scoprire“.
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