George Pell, il cardinale australiano accusato di presunti abusi sessuali su minori, dovrà affrontare a marzo un’udienza preliminare di circa quattro settimane con richiesta di rinvio a giudizio per reati di pedofilia “storici”, ovvero commessi in tempi non recenti, a danno di diverse vittime. Come riportano diversi media, la seduta vedrà la deposizione di circa 50 testimoni, al fine di stabilire se vi siano prove sufficienti per sottoporre il porporato a processo.
Già a luglio 2017, Pell è comparso davanti al tribunale di Melbourne per una breve udienza preliminare durante le quale si è dichiarato innocente, respingendo tutte le accuse. In quell’occasione, il cardinale non rilasciò nessuna dichiarazione. Il suo avvocato, Robert Richter, secondo l’emittente televisiva Abc, ha dichiarato che “a scanso di equivoci, dico subito che il cardinale Pell si dichiara non colpevole di tutte le accuse. Ricordo che lui è innocente”. Pell, 76 anni, ex prefetto della Segreteria per gli Affari economici della Santa Sede, di fatto è il numero tre del Vaticano. Incriminato nel mese di giugno 2017 dalla polizia dello Stato di Victoria. Papa Francesco, lo scorso 29 giugno, quando si ebbe notizia dell’incriminazione, concesse al porporato un periodo di congedo per difendersi dalle accuse.
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