“La guerra è terribile. Non bisogna però arrendersi, da quelle ceneri può germogliare qualcosa di nuovo, da quel fallimento possiamo trovare una lezione di vita”. Lo ha detto il Papa nell’udienza all‘Instituto de Estudios Internacionales de Salamanca, in Spagna, ribadendo che stiamo vivendo “la terza guerra mondiale”.
“La guerra è terribile ma ciò che sembra una sconfitta e motivo di obbrobrio può, come lo scandalo della croce, diventare una vittoria. Come? Se con la nostra preghiera e il nostro lavoro siamo capaci di dare soluzioni, suscitare volontà, testimoniare che l’amore, la fraternità e il vero umanesimo che nasce dalla fede vince l’odio, il rifiuto e la brutalità”, ha sottolineato il Papa.
“Pensiamo che il budget più importante è la fabbricazione del mondo” e “se non fossero fabbricate armi si risolverebbe la fame nel mondo”, ha aggiunto il Papa sottolineando che la tecnologia degli armamenti è andata così avanti che “con una sola bomba si potrebbe distruggere l’intera umanità”.
Le donne sono importanti nella costruzione di percorsi di pace. Lo ha detto il Papa nell’incontro con le partecipanti all’incontro interreligioso che si svolge in questi giorni in Vaticano. “La pace – ha detto il Papa rilanciando le parole della dichiarazione finale dell’incontro interreligioso che si è svolto a settembre ad Astana – va ricercata coinvolgendo maggiormente la donna. Perché la donna dà cura e vita al mondo: è via verso la pace”. “Vi sono grato – ha aggiunto Papa Francesco – per l’impegno e gli sforzi che compite per promuovere la dignità delle donne e in particolare delle ragazze”.
Occorre promuovere il “bene integrale della persona, nelle sue dimensioni fondamentali: materiale, intellettuale, morale e spirituale. È qualificante, infatti, che l’assistenza materiale miri ad emancipare le persone, rendendole protagoniste della loro crescita, nello sviluppo delle loro capacità e delle loro doti, sia a livello individuale che comunitario. Il tutto poi secondo sani principi etici, perché la crescita economica avvenga nella solidarietà e nella giustizia”. Lo ha detto il Papa nell’udienza all’Associazione Italiana Fondazioni ed Enti Filantropici.
Il Papa ha ribadito poi l’importanza della “vicinanza agli ultimi. C’è un proverbio che dice che ‘una catena è tanto forte quanto il suo anello più debole’. Farsi vicini agli ultimi, chinarsi sulle loro ferite, farsi carico dei loro bisogni, è porre buone fondamenta nella costruzione di comunità unite e solide, per un mondo migliore e per un futuro di pace”, ha concluso il Papa.
Fonte: Ansa
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