Paolo VI e il dialogo col mondo moderno

Si è svolto ieri a Roma, nella basilica di S. Paolo fuori le mura, il convegno dedicato a “Paolo VI, il Papa della modernità” a 50 anni dalla pubblicazione di una delle encicliche più celebri del beato, la “Populorum progressio”. Un'occasione per riflettere sulla figura di un grande Pontefice, sulla sua personalità e sui suoi insegnamenti. Un convegno, promosso dall'Università Roma Tre e dall'abbazia benedettina, al quale hanno partecipato, tra gli altri, il segretario di Stato emerito card. Bertone e l'ex presidente del consiglio Amato, attualmente giudice costituzionale.

Il messaggio del Pontefice

Papa Francesco, con un messaggio all'organizzatore dell'incontro, lo storico Carlo Cardia, ha ricordato che l'enciclica del suo predecessore “volle essere un 'appello solenne a una azione concertata per lo sviluppo integrale dell’uomo' e per 'lo sviluppo solidale dell’umanità'. Tale richiamo risuona urgente anche ai giorni nostri, mentre la povertà dilaga e la pace viene quotidianamente disattesa in molte parti del mondo. Per costruirla, è necessario eliminare le cause di discordia, proprio 'a cominciare dalle ingiustizie'; la pace tra gli uomini, infatti, è 'opera della giustizia'. Perciò la vostra riflessione, incentrata sulla “giustizia tra i popoli”, è particolarmente attuale”. Il S. Padre ha anche sottolineato che “il convegno mette a tema anche 'l’amore per l’Italia'. Amore e Italia sono due parole felicemente accostate, sia per l’affetto discreto e attento che Paolo VI sempre dimostrò per l’amato Paese, sia perché l’anima più genuina del popolo italiano testimonia che la solidarietà e la prossimità sono fondamenti irrinunciabili della comunità umana. Sostengono infatti quell’autentico umanesimo, che è sempre moderno e che non dobbiamo stancarci di rielaborare e promuovere in ogni epoca, pena il degrado della nostra stessa dignità”.

Gli interventi di Cardia e Amato

“Paolo VI è stato il pontefice più italiano e insieme più universale della modernità. Amava l’uomo, ogni uomo e l’intera umanità” ha detto Cardia nel suo intervento mentre secondo Amato “La Populorum progressio esprime in modo mirabile il principio evangelico, rivoluzionario, che tutti gli uomini sono uguali davanti a Dio e hanno gli stessi diritti”.

Le conclusioni del card. Parolin

Il segretario di Stato cardinale Parolin, a conclusione dei lavori, ha sottolineato i “grandi ideali che hanno ispirato la vita e gli insegnamenti di Papa Paolo VI: l’amore a Cristo, l’amore alla Chiesa, l’amore per la verità e la passione per l’uomo”. Un Pontefice definito “un uomo umano” che ha saputo affrontare “la sfida – che è tuttora in corso – per ricostruire il rapporto tra fede e ragione: 'L’uomo moderno dovrà ritornare capace di colloquiare umilmente e regalmente con Dio'”. Il porporato ha anche messo in evidenza il ruolo di Paolo VI nel Concilio e nella riforma della Chiesa sempre con una grande attenzione a preservarne l'unità. Il tutto nella ricerca costante di un dialogo franco e sereno con l'umanità, con la modernità del mondo.