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Paolo VI è beato, Francesco: “Raccolse il segno dei tempi”

Stamane in Piazza San Pietro Papa Francesco ha celebrato la Santa Messa in occasione della chiusura del Sinodo straordinario dei Vescovi, sul tema “Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione” con il rito della Beatificazione del Servo di Dio Papa Paolo VI (1897-1978). La festa liturgica del nuovo beato sarà il 26 settembre di ogni anno, data di nascita di Giovanni Battista Montini, il nome di battesimo di Papa Paolo VI. ​

L’abbraccio fra Papa Francesco e il Papa Emerito Benedetto XVI, davanti al sagrato della basilica di san Pietro, suggella un’altra giornata storica per la Chiesa. Fu proprio Paolo VI, nel 1977, a nominare Joseph Ratzinger arcivescovo di Monaco e Frisinga e a crearlo cardinale. Circa 70 mila persone hanno assistito alla messa e al momento della proclamazione, quando si è scoperto il ritratto dell’ex arcivescovo di Milano poi diventato Pontefice, i fedeli provenienti da Milano e provincia che si ricordano di Paolo VI soprattutto come arcivescovo della città, hanno fatto scattare un caloroso applauso.

“Nei confronti di questo grande Papa, di questo coraggioso cristiano, di questo instancabile apostolo, davanti a Dio oggi non possiamo che dire una parola tanto semplice quanto sincera ed importante: grazie! Grazie nostro caro e amato Papa Paolo VI! Grazie per la tua umile e profetica testimonianza di amore a Cristo e alla sua Chiesa!” così Papa Francesco nell’omelia odierna dopo aver fatto memoria delle parole con cui il nuovo nuovo beato istituì il Sinodo dei Vescovi: “Scrutando attentamente i segni dei tempi, cerchiamo di adattare le vie ed i metodi alle accresciute necessità dei nostri giorni ed alle mutate condizioni della società” (Lett. ap. Motu proprio Apostolica sollicitudo).

All’Angelus il Santo Padre ha poi ringraziato tutti i fedeli per la presenza esortando a seguire fedelmente gli insegnamenti e l’esempio del nuovo beato che fu uno strenuo sostenitore della missione ad gentes risvegliando lo slancio e l’impegno per la missione della Chiesa come possiamo leggere nella sua esortazione apostolica Evangelii nuntiandi del 1975.

don Marco Mondelci

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