Ecumenismo come vocazione universale per tutti i discepoli di Gesù. Il Patriarca Bartolomeo condivide le premure pastorali di Papa Francesco. E cita esplicitamente l’ultima enciclica “Fratelli Tutti”. L’unità dei cristiani non è “utopia ecumenicista”, ma volontà di Cristo stesso. “Sosteniamo l’iniziativa che promuove la pace e il cambiamento”, assicura il Patriarca ecumenico. “Esprimiamo il messaggio filantropico della Chiesa. Promuovendo la fratellanza e la solidarietà, la giustizia sociale e il rispetto dei diritti umani. Siamo coinvolti nello sforzo di affrontare le cause e le conseguenze della grande crisi contemporanea dei rifugiati e dell’immigrazione”.
Aggiunge Bartolomeo: “Siamo sconvolti dai tragici episodi di violenza in nome di Dio e della religione. Ciò rivela ancora una volta il valore del dialogo interreligioso, della pace e della cooperazione tra religioni”. Alla liturgia in onore dell’Apostolo Andrea, riferisce Fides, ha preso parte anche una delegazione proveniente dall’Ucraina, guidata dal primo ministro Denys Shmyhal. Salutando la delegazione ucraina, il Patriarca Bartolomeo ha confermato l’intenzione di visitare l’Ucraina nel 2021, nel trentennale dell’indipendenza del Paese. Il cammino verso la piena unità dei cristiani non si è fermato, e può proseguire con tenacia, realismo e “piena fiducia nella provvidenza”. Proprio perché non si fonda su una sterile “utopia ecumenicista” e non esprime alcun “minimalismo teologico”. Ma rappresenta “il volere di Nostro Signore”.
E’ un messaggio realista e pieno di fiducia sulla testimonianza che i cristiani uniti possono dare nel tempo presente quello espresso dal Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, in occasione della festa patronale dell’apostolo Andrea, celebrata ieri, 30 novembre. Nel suo intervento, pronunciato alla fine della divina liturgia, il Patriarca ecumenico ha rivolto parole di ringraziamento per la delegazione vaticana guidata dal cardinale Kurt Koch (Prefetto del Pontificio Consiglio per l’Unità dei cristiani). Giunta a a Istanbul per prendere parte alle celebrazioni patronali in onore di Sant’Andrea, nonostante le difficoltà di spostamento dovute alla pandemia. Il Patriarca ha sottolineato che proprio nel 2020 cadono i quarant’anni dall’inizio del dialogo teologico ufficiale tra la Chiesa cattolica e la Chiesa ortodossa, inaugurato nel 1980 con l’incontro a Patmos e Rodi. Avendo fin dall’inizio come scopo dichiarato “il ristabilimento della piena comunione”. Basata “sull’unità di fede secondo l’esperienza comune e la tradizione della Chiesa primitiva”. Che “troverà la sua piena espressione nella comune celebrazione dell’Eucaristia”.
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