Chiesa Cattolica

Don Mazzolari verso la beatificazione. Riflessione sulla santità

Secondo Paola Bignardi (Fondazione Mazzolari) “la sfida della santità nel nostro tempo è quella della vita ordinaria. E’ interpretare la vita comune. Quella di tutti. Secondo uno stile evangelico. Che nulla toglie alla vita. Ma casomai la fa fiorire in tutta la sua bellezza. Per questo la santità è gioia. La vita è il luogo della santità. Non l’uscita dalla vita. Qualunque sia la strategia di questa fuga. La vita dei laici e delle laiche, dei preti, dei monaci e delle monache. Nessuno escluso. Nessuno garantito”.

Percorso

Don Primo Mazzolari ha percorso strade di santità. “Nella fedeltà al Vangelo. Alla Chiesa. Al suo tempo. Alla sua gente. Per questo c’è bisogno che la Chiesa, con la sua autorità e autorevolezza, riconosca la sua santità. Per dare coraggio ai cristiani di oggi. Nel vivere fedeli al Vangelo. In questo tempo difficile”, scrive Paola Bignardi. Presidente della fondazione Don Primo Mazzolari. Nell’editoriale della rivista “Impegno”. Edita dalla fondazione che ha sede a Bozzolo. Cittadina in provincia di Mantova dove Mazzolari fu parroco. Dal 1932 alla morte. Avvenuta nel 1959.

Attualità di don Mazzolari

“Il processo di beatificazione di don Primo Mazzolari induce a riflettere sul tema della santità. E’ come se desse evidenza a un tema su cui non si pensa mai tanto frequentemente tra cristiani. E che, quando si pone, solleva interrogativi che portano al cuore della vita cristiana. Ha ancora senso parlare di santità nel nostro tempo? Quali sono i segni nei quali le persone di oggi riconoscono un ‘santo’? La cosiddetta ‘fama di santità’ in quali stili è riconosciuta oggi?”, evidenzia Paola Bignardi. Ripercorrendo alcuni temi sollevati da papa Francesco nella “Gaudete et Exsultate“.

Condizione di vita

Quindi afferma Bignardi: “La santità è la condizione di vita di quei cristiani che vogliono fare sul serio. È una definizione generica e teologicamente inappropriata. Ma riassume un atteggiamento. Un’intenzione che nel concreto può assumere infinite forme. Non è la forma che conta. Ma il cuore che intende vivere il Vangelo fino in fondo. Senza sconti. Ma anche senza stravaganze. Così Papa Francesco avvicina la santità ai cristiani di oggi. Li conduce a superare l’immagine di un santo come di una persona che vive a mezz’aria. Tra estasi e digiuni. Eroismi ed eccezionalità. Per accostarla alla vita usuale. Nelle sue espressioni quotidiane e comuni”.

Paola Anderlucci

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