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L’APPELLO DI BERGOGLIO ALL’ANGELUS: “LIBERATE DALL’OGLIO E TUTTE LE PERSONE RAPITE IN SIRIA”

Nonostante il caldo, Piazza San Pietro era gremita di pellegrini per partecipare alla preghiera dell’Angelus con il Papa. Il pensiero del Pontefice è stato rivolto alla popolazione siriana provata da un conflitto che non sembra avere fine e ancora una volta Francesco ha lanciato un appello per la liberazione di tutti gli ostaggi che si trovano nelle zone di guerra.

In particolar modo ricorda che tra qualche giorno ricorre il secondo anniversario da quando padre Paolo Dall’Oglio è stato rapito in Siria: “Auspico il rinnovato impegno delle competenti Autorità locali e internazionali, affinché a questi nostri fratelli venga presto restituita la libertà. Con affetto e partecipazione alle loro sofferenze, vogliamo ricordarli nella preghiera”.

Prima però Francesco ha voluto compiere un gesto simbolico in occasione della GmG del 2016: affiancato da due ragazzi il Papa si è iscritto per primo alla Giornata Mondiale della Gioventù dando così ufficialmente inizio alle prenotazioni per il grande evento. “Celebrata durante l’Anno della Misericordia, questa Giornata sarà, in un certo senso, un giubileo dei giovani, chiamati a riflettere sul tema ‘Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia’(Mt 5,7)”.

Il Pontefice ha così invitato i giovani di tutto il mondo a vivere questo pellegrinaggio sia recandosi a Cracovia, sia partecipando a “questo momento di grazia nelle proprie comunità”. Passando al commento del Vangelo domenicale, incentrato sul miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci da parte di Gesù, il Papa ha sottolineato che questo prodigio avviene grazie alla “potenza misericordiosa di Dio, che guarisce da ogni male del corpo e dello spirito. Il Signore sostituisce la logica del comprare con quella del dare”.

La folla, ha proseguito, “è colpita dalla moltiplicazione dei pani; ma il dono che Gesù offre è pienezza di vita per l’uomo affamato”. Egli, infatti, “sazia non solo la fame materiale, ma quella più profonda, la fame di senso della vita, la fame di Dio”. Di fronte alla sofferenza, alla solitudine, alla povertà e alle difficoltà di tanta gente, Francesco si è chiesto: “Che cosa possiamo fare noi? Lamentarsi non risolve niente, ma possiamo offrire quel poco che abbiamo”.

Infine nella festa dei Santi Gioacchino e Anna ha rivolto un pensiero speciale ai nonni, figura particolarmente cara a questo Papa. Dal Santo Padre il ringraziamento a tutte le nonne e i nonni “per la loro preziosa presenza nelle famiglie e per le nuove generazioni”.

Edith Driscoll

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