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La guerra degli ulema indonesiani al Natale: “Non è una tradizione islamica”

In prossimità del Natale, il Consiglio degli ulema indonesiani (Mui) ha pronunciato una fatwa contro lo “spirito natalizio”. Il divieto numero 56 del 2016, infatti, afferma che è haram (proibito) per i mussulmani del paese asiatico esporre accessori o abiti che richiamano ad una tradizione non islamica. Per tale motivo, vestirsi da Babbo Natale o indossare gadget natalizi anche solo per attrarre clientela, è assolutamente vietato. Una fatwa il cui vero intento è quello di cercare di porre un freno contro l’atmosfera natalizia che sta sempre più “invadendo” lo Stato-arcipelago, il più popoloso paese a maggioranza musulmana del mondo.

In ogni bar o supermercato, infatti, sia i commessi (vestiti da Babbo Natale) sia le pubblicità mostrano accessori giudicati dai leader mussulmani come “cristiani”. Questa tradizione, afferma Hasanuddin, capo della commissione che ha redatto la fatwa, “danneggia molto la fede delle persone”.

“Le icone religiose e gli accessori sono usati in modo intenzionale per mostrare l’identità di una certa religione e rappresentarne la tradizione, i riti. Per questo – ha spiegato Hasanuddin – usare accessori non islamici è contrario alla legge, come lo è chiedere a dei musulmani di indossarli”. Il Mui ha anche chiesto alla comunità musulmana di non “mescolare” la fede islamica con le tradizioni che non le appartengono. In seguito alla fatwa, gli islamici sono “invitati” a non vendere o comprare oggetti natalizi, mentre i datori di lavoro non possono obbligare i commessi musulmani ad indossare i vestiti di Natale.

Quasi l’86,2% degli oltre 255 milioni di abitanti delle 17507 isole che compongono l’arcipelago indonesiano è di fede musulmana. Oltre all’islam, sono presenti piccole percentuali di minoranze religiose: il 5,6% è protestante, il 3% cattolico, il 1,8% indù, e il 3,4% altro. Il governo riconosce ufficialmente sei religioni: l’Islam, il protestantesimo, il cattolicesimo, l’induismo, il buddhismo e il confucianesimo, ma la costituzione garantisce la libertà religiosa tanto che i rapporti tra le diverse comunità di fedeli sono in genere molto pacifici.

Solo negli ultimi anni si è verificata – anche in Indonesia – l’insorgenza di forme di fondamentalismo islamico, che, sebbene minoritarie, preoccupano le minoranze religiose sia per la loro capacità di influire sulle politiche governative, sia per l’incolumità fisica dei non islamici. Pochi giorni fa alcuni membri del Fronte di difesa islamico (Fpi) hanno compiuto un raid contro una concessionaria di automobili di Bekasi (nel West Java) minacciando violentemente il proprietario che voleva imporre ai dipendenti mussulmani di vestirsi in modo natalizio.

Milena Castigli

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