La ferocia dei militanti di Al-Shabaab è tornata d'attualità oggi con la notizia dell'assalto in un hotel di Nairobi che ha provocato morti e feriti. Ma questi terroristi islamici stanno terrorizzando da tempo i cristiani che vivono in Kenya. Negli ultimi anni il gruppo originario della Somalia ha aumentato il numero delle operazioni nel nord del Paese confinante costringendo molti cristiani alla fuga e creando un grave vulnus anche nel sistema educativo: molti di loro, infatti, svolgono il ruolo di insegnanti nelle scuole nazionali.
Soltanto ieri l'informato portale “Religion News Service” dava notizia di come le scuole non islamiche siano entrate nel meritino degli uomini di Al-Shabaab. L'organo d'informazione è riuscito a raccogliere la testimonianza di Jared Nyanchong'i, un insegnante che è stato costretto ad abbandonare Wajir dopo che un gruppo di terroristi ha assalito la scuola in cui lavorava. L'uomo ha così raccontato i terribili momenti dell'incursione: “Queste persone ci chiamano Satana nero, diavolo e kafir“. “La vita degli insegnanti è molto importante. Amiamo insegnare ma non possiamo farlo se le nostre vite sono minacciate”. Uno scenario analogo a quello riferito da Elijah Nderitu, professore di inglese e di letteratura che si è detto “molto fortunato per essere ancora vivo”: “Ho avuto – ha rivelato – un incontro agghiacciante con i militanti ma mi sono nascosto sotto il mio letto. Volevano uccidere tutti noi che siamo insegnanti non locali. Non insegnerò mai più in questa regione e voglio trasferirmi in aree più sicure”.
I terroristi, in genere, attaccano gli edifici lanciando ordigni espolsivi costruiti artigianalmente, come accaduto nella scuola secondaria “Arabia Boys”. Gli attacchi sono ripresi nell'ultimo periodo e sembrano essere una risposta al governo kenyota che ha inviato l'esercito a combatterli sul territorio somalo. La strategia criminale di Al-Shabaab ripropone quanto era già avvenuto nell'aprile del 2015, quando furono uccisi 148 studenti cristiani nell'università di Garissa. Nel nord del Kenya non mancano residenti che solidarizzano con i terroristi: questo ha fatto sì che l'obiettivo principale di queste azioni fossero gli insegnanti provenienti da altre regioni del Paese, a volte attaccati con pietre anche dagli stessi studenti. Questa situazione ha portato ad un vero e proprio esodo dal nord del Kenya: 1100 professori e maestri cristiani sono stati costretti ad abbandonare i loro incarichi e fuggire in zone più sicure del Paese africano.
Cyntia Chepkemoi, una donna che insegna in una scuola di Wajir, ha raccontato sempre a “Religion News Service” di essere stata costretta ad indossare un costume tradizionale musulmano e le è stato intimato di non correggere gli studenti maschi in classe, ricordandole che per loro è in vigore la Sharia. “È difficile insegnare ai bambini musulmani”, ha detto l'insegnante. “Sei costretto a indossare l'hijab prima che tu possa andare a lezione. Qualunque cosa uno studente maschio dica o faccia, è giusta e non puoi permetterti di correggerlo. Atrimenti ti picchieranno e ti insulteranno“.
Beato Giovanni Martino Moye, Sacerdote e fondatore delle Suore della Divina Provvidenza Cutting (Francia), 27/01/1730…
Arte e fede nell'Arezzo rinascimentale. Documenti rari, stampe e antichi manoscritti per ripercorrere la storia…
La solidarietà è la base della convivenza. "Nulla di quello che accade all'uomo deve risultarci…
L’inizio della crisi ha una data ben precisa: 5 febbraio 2003. Il giorno in cui…
Sono passati 40 anni da quella mattina, tragica, in cui un'auto investì Sandra. Era l’ottava di…
Era il 4 maggio del 1949, quando l’aereo che riportava in Italia la squadra del…
Questo sito utilizza i cookies per migliorare l'esperienza dell'utente
Altre informazioni