Nel rispetto delle norme anti-Covid, riprende il sacramento della riconciliazione in Corea del Sud. Secondo la Chiesa locale,la riapertura dei confessionali rappresenta un deciso segno di speranza. Che permette di guardare oltre la crisi. Offrendo ai battezzati un messaggio essenziale. Curare la vita spirituale. Coltivare il contatto diretto con Dio. Alimentare la fede attraverso i sacramenti. E’ questa la via maestra per superare, con la grazia di Dio, le difficoltà. E e prove dell’esistenza.
Il Covid-19 non deve avere l’effetto di privare i fedeli dell’accesso ai sacramenti. Con questa convinzione, riferisce Fides, la cattedrale cattolica di Seul ha attrezzato dei confessionali. Appositamente adattati per permettere di celebrare il sacramento della riconciliazione in massima sicurezza. Nel rispetto delle misure anti-Covid. Sia per il sacerdote che per il penitente. Nel complesso della cattedrale di Myeongdong. Nel cuore di Seul. I confessionali erano stati chiusi lo scorso febbraio a causa della pandemia. Poiché il virus si diffonde facilmente via aerosol in spazi chiusi. La Chiesa di Seul ha riorganizzato le procedure operative e le strutture relative alle confessioni. Aderendo alle linee guida di sanità pubblica. Emanate per la prevenzione della diffusione del coronavirus. Rispettando i protocolli igienico-sanitari.
Nel nuovo assetto, lo spazio per il sacerdote e quello per il penitente nel confessionale sono ora completamente separati. Mentre un apposito sistema di ventilazione è stato installato. Per impedire la trasmissione del virus tramite vie aeree. Inoltre, in ogni cabina è stata installata una protezione in plexiglas. Come barriera fisica tra il sacerdote e il penitente. Per evitare l’esposizione alle goccioline respiratorie. Infine, dopo la celebrazione del Sacramento, l’intera cabina viene sanificata. Prima che il penitente successivo proceda alla confessione.
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