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Il Papa incontra il Generale Min Aung Hlaing

Papa Francesco, alle ore 18:00 locali (le 12:30 in Italia), ha incontrato nella Cattedrale di Yangon, dove si trova in occasione del suo Viaggio Apostolico in Myanmar e Bangladesh, il generale Min Aubg Hlaing, Capo dell'Esercito nonché uno degli uomini più potenti del Paese. Un incontro che In Terris aveva anticipato nei giorni scorsi tramite un'intervista esclusiva al cardinal Bo, arcivescovo di Yangon. Inizialmnete, l'incontro era stato fissato al 30 novembre, ma è stato anticipato ad oggi.

Come riporta una nota diffusa dalla Sala Stampa della Santa Sede, l’incontro è iniziato alle 17:55 ed è finito alle 18:10. Poi la visita di cortesia si è conclusa con lo scambio dei doni. Il Santo Padre ha donato al Generale la Medaglia del Viaggio Apostolico, mentre il Generale ha regalato al Pontefice un'arpa a forma di barca e una ciotola di riso decorata. In merito alla visita, il direttore della Sala Stampa vaticana, Greg Burke, ha dichiarato: “Si è parlato della grande responsabilità delle autorità del paese in questo momento di transizione”.

Tra gli altri, erano presenti: Lieutenant General Tun Tun Naung, Commander of No. (1) Bureau of Special Operations; Lieutenant General Than Tun Oo, Commander of No. (2) Bureau of Special Operations; Lieutenant General Soe Htut, Commander of No. (6) Bureau of Special Operations; Lieutenant Colonel Aung Zaw Lin, note taker. Ad affiancare il Papa per tutta la durata del colloqui anche un traduttore della Chiesa del Myanmar.

Un incontro per la pace

Come già anticipato dal cardinal Bo a In Terris, l'incontro, di carattere privato, è durato appena un quarto d'ora. Il Pontefice ha spronato il generale a “lavorare per la pace, e di avere comprensione per le diverse etnie” presenti in Myanmar. Nel corso degli ultimi sessantanni, la Chiesa e i militari non hanno avuto praticamente alcuna comunicazione. Solo di recente si è iniziato un dialogo e questo, si è augurato il porporato, “speriamo favorisca una comprensione e il lavoro per la pace nella nazione”.

In Myanmar ci sono due governi: quello militare è molto potente, mentre il governo civile è molto debole. L'esercito è parte del governo, tanto che i tre ministeri più importanti sono nelle loro mani. Il 25% del Parlamento è occupato dai soldati. “L’Occidente è stato molto caustico, molto forte nel dare un giudizio e muovere forti critiche nei confronti di Aung San Suu Kyi – ha aggiunto il porporato -.. Ma dovrebbe capire di più cosa significa avere a che fare con i militari. L’Occidente dovrebbe comprenderla e supportarla nel percorso della democrazia. Sta facendo del suo meglio perché ci sia più collaborazione con i militari, con il governo”.

Gaetano Paciello

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