Nella serata di sabato 8 aprile, Papa Francesco presiederà nella Basilica di Santa Maria Maggiore, la Veglia di preghiera in preparazione alla Giornata Mondiale della Gioventù. E’ il primo incontro del Pontefice con i giovani in vista della XV Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, fissata per l’ottobre 2018, sul tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”, e alla 34.ma Giornata Mondiale della Gioventù, in programma a Panama nel 2019.
Nella basilica romana dedicata alla Vergine, la preghiera sarà incentrata sulle figure del Discepolo Amato, scelto come “icona” evangelica dal documento preparatorio del Sinodo, e della Madonna, che ispira i temi delle prossime tre Giornate Mondiali della Gioventù verso l’appuntamento di Panama. Proprio in questi giorni, al Pontificio Collegio Mater Ecclesiae a Roma, si tiene un Forum internazionale di giovani, con 300 partecipanti, promosso dal Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e dalla Segreteria del Sinodo sul tema: “Da Cracovia a Panama – Il Sinodo in cammino con i giovani”.
“Si respira un clima di grandi attese da parte dei giovani per questo evento che il Papa ha voluto, appunto, dedicare ai giovani. Veramente i giovani vogliono sentirsi Chiesa, vogliono far sentire la loro voce e vogliono partecipare veramente al cammino sinodale perché la Chiesa possa ringiovanirsi con la loro presenza e la loro partecipazione. I giovani non vogliono camminare da soli: vogliono camminare insieme a noi, insieme a tutti gli adulti nella fede, insieme a tutti i fedeli, insieme ai pastori per edificare la Chiesa di Cristo. E attraverso la loro opera, ringiovanirla perché sia annunciatrice del Vangelo alle nuove generazioni”. Così mons. Fabene, sottosegretario del prossimo Sinodo, ai microfoni di Radio Vaticana, commenta la scelta del Pontefice di dedicare l’Assemblea dei Vescovi ai giovani. “Il Papa, certamente, vuole rinnovare il volto della Chiesa attraverso i giovani – prosegue -, ma dobbiamo essere molto attenti perché devono essere coinvolti non solo i giovani che già vivono l’esperienza di fede nelle nostre comunità. Il Sinodo vuole arrivare a tutti i giovani, perché – come abbiamo scritto nel documento preparatorio del prossimo Sinodo – “tutti i giovani hanno diritto di essere accompagnati per trovare il loro posto nella vita e nella Chiesa”.
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