Chiesa Cattolica

Ecco perché “nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra”

Nulla è perduto con la pace, tutto può esserlo con la guerra”. Ora che l’umanità appare sull’orlo della terza guerra mondiale, risulta più che mai attuale il monito di Pio XII. 84 anni fa papa Eugenio Pacelli rivolse un accorato appello “ai governanti ed ai popoli nell’imminente pericolo della guerra”. Nel radiomessaggio-simbolo del suo pontificato Pio XII auspicava con toni accorati: “Ritornino gli uomini a comprendersi”. Un richiamo a tornare al dialogo. Ossia a trattare i reciproci diritti “con buona volontà e con rispetto“. Solo così sarà possibile accorgersi che “ai sinceri e fattivi negoziati non è mai precluso un onorevole successo“.

Contro la guerra

La Fondazione Terra Santa promuove la petizione “Sto col Papa per la pace in Ucraina“. Sulla piattaforma www.change.org è possibile aderire alla petizione pubblica per sostenere l’impegno di Papa Francesco per la pace in Ucraina e in ogni altra parte della Terra. L’iniziativa fa seguito all’appello lanciato da Papa Francesco nel suo recentissimo libro “Un’Enciclica sulla pace in Ucraina”. Il Pontefice invita tutte le donne e gli uomini di buona volontà ad agire ad ogni livello. Per la cessazione del conflitto tra Russia e Ucraina. E per favorire una pace giusta e duratura

Sofferenze

La Fondazione Terra Santa, dunque, vuole farsi eco dell’appello del Pontefice. Lanciando, nell’imminenza del primo anniversario dell’inizio della guerra (24 febbraio), una petizione per mobilitare l’opinione pubblica. A sostegno del dialogo tra le parti in conflitto e per la pace. “Il grido di Papa Francesco deve risuonare forte nel mondo. Perché si giunga velocemente ad una risoluzione pacifica di questo conflitto che troppa sofferenza, morte e distruzione ha già provocato”, spiegano i promotori. Tra i primi ad aderire Giuseppe Notarstefano, presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana.

 

Giacomo Galeazzi

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