Chiesa Cattolica

Domani il Giubileo dei comuni con il vescovo Leuzzi e il ministro Gelmini

Il Giubileo dei Comuni si svolgerà domani all’interno delle manifestazioni previste per l’anno giubilare di San Gabriele. Promosso dalla diocesi di Teramo-Atri insieme alla Congregazione dei Padri passionisti. Le autonomie locali si ritrovano in un luogo simbolo dello spirito di servizio verso i cittadini e la comunità. Ci sarà anche la ministra per gli Affari regionali e le autonomie locali, Maria Stella Gelmini. Alla quale saranno presentate le proposte e le riflessioni che Anci (comuni) e Upi (province)  stanno avanzando al governo Draghi. Anche in vista della riscrittura del Testo unico degli enti locali e delle riforme annunciate. All’iniziativa hanno aderito 105 comuni. “Un evento significativo. Per rilanciare la carità politica. E il senso di appartenenza ad una comunità territoriale. È la via per ripensare e costruire la società del terzo millennio”, osserva il vescovo di Teramo-Atri, monsignor Lorenzo Leuzzi.

Comuni e spirito di servizio

Domani, dunque, il Giubileo dei comuni con il vescovo Leuzzi e il ministro Gelmini. Dopo gli eventi giubilari dedicati alla scienza. Agli universitari. Ai giovani. Allo sport. Per l’occasione tutti i comuni dell’area del Gran Sasso racconteranno il loro territorio negli stand allestiti nell’area circostante il Santuario. E cioè Isola del Gran Sasso. Castel Castagna. Castelli. Colledara. Tossicia. Torricella Sicura. Montorio al Vomano.  Crognaleto. Pietracamela. Cortino. Fano Adriano. Rocca Santa Maria. Interverranno anche il presidente del Consiglio nazionale Anci, Enzo Bianco. E il Presidente di Upa Abruzzo, Angelo Caruso.

Il ministro per gli affari regionali e le autonomie, Mariastella Gelmini

Sfide

Il Paese è di fronte a enormi problemi e grandi sfide. E ha bisogno di tutte le sue migliori risorse. Per vincere questa partita. Ma non è solo una questione di finanziamenti. Gli enti locali chiedono di affrontare senza possibilità di dilazione alcuna le riforme mai realizzate. Il nodo della conciliazione delle competenze fra le autonomie. Quello di un regionalismo a volte esasperato. E comunque a doppia velocità fra  il   Nord e  il Sud dell’Italia. L’urgenza di mitigare, anche nelle Regioni più strutturate, un problema di territori e comunità svantaggiate. Per ragioni storiche, sociali, politiche.

 

Gianluca Franco

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