Papa Francesco ieri ha ricevuto in udienza, nello Studio dell’Aula Paolo VI, Shahindokht Molaverdi, vice-presidente dell’Iran. Per la prima volta nella storia dei rapporti bilaterali con lo Stato islamico una delegazione di sole donne si è recata in Vaticano per discutere con il Pontefice e i dicasteri della Santa Sede. Durante i colloqui si sono affrontate diverse tematiche: nucleare, ruolo della donna nella società, aborto, uteri in affitto, identità sessuale maschile e femminile, famiglia. “Camminare insieme è più efficace che andare da soli. La difesa della famiglia rappresenta una sfida globale”, ha commentato la vicepresidente iraniana.
Molaverdi ha spiegato come il Papa sia convinto “che se ci fossero più donne nei centri decisionali, vivremmo in un mondo con meno tensioni e con meno crisi”. Sempre secondo quanto affermato dalla vice-presidente dell’Iran Francesco ha ribadito che “è inaccettabile” compiere violenze in nome di una fede, ma che è anche inaccettabile provocare la sensibilità religiosa altrui. Riguardo ai rapporti Teheran-Washington – e a una possibile mediazione del Santo Padre come avvenuto per Cuba Molaverdi – ha commentato con una battuta: “Spero che tutto vada a buon fine, così non disturbiamo il Pontefice”.
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