Chiesa Cattolica

Cosa intende papa Francesco quando richiama l’attenzione sui poveri

Quando papa Francesco parla dei poveri emerge l’idea conciliare del popolo, a cui tutti possono appartenere. È quanto dice il Pontefice nell’esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” quando focalizza il tema dell’inclusione dei poveri (186-216). Per la Chiesa, scrive Jorge Mario Bergoglio, l’opzione per i poveri è una categoria teologica. Prima che culturale, sociologica, politica o filosofica. “Per questo desidero una Chiesa
povera per i poveri- osserva Francesco-. Essi hanno molto da insegnarci. Oltre a partecipare del ‘sensus fidei’, con le proprie sofferenze conoscono il Cristo sofferente. È necessario che tutti si lascino evangelizzare da loro”.

Chi sono i poveri

A spiegare a Interris.it le radici teologiche e pastorali della centralità dei poveri nel pontificato di Francesco è monsignor Ambrogio Spreafico, vescovo i Frosinone-Veroli-Ferentino. Presidente della Commissione episcopale per l’ecumenismo e il dialogo, è membro del Consiglio permanente della Cei. “Non si tratta solo di assistere i poveri né l’esercizio della carità nei loro confronti è un problema della Caritas e o dei volontari- precisa monsignor Spreafico-. L’amore per i poveri e la loro inclusione nella comunità, nel rispetto delle differenze, si pone come una dimensione costitutiva dell’essere cristiano. Francesco porta a compimento un aspetto del vivere della Chiesa che diventa fondamentale per il suo stesso esistere. Per il suo configurarsi come porta aperta a tutti. E  particolarmente ai poveri”. 

Contro la “globalizzazione dell’indifferenza”

Jorge Mario Bergoglio mette al centro del Magistero l’attenzione alle periferie geografiche ed esistenziali. Una rivoluzione rispetto alla visione romanocentrica. Nel segno del Concilio ecumenico Vaticano II. Nell’affrontare i grandi temi sociali, Francesco attinge sì a tutta la tradizione spirituale dei “santi della carità”. Ma anche ad alcuni testi del Concilio. Documenti che denotano speciale attenzione per la giustizia verso i poveri e l’impegno a favore degli ultimi.

Inclusione dei più deboli

Il testo più rilevante è l’ottavo capitolo della “Lumen Gentium”. Un testo diventato teologicamente importante per richiamare la povertà della Chiesa. Il
decreto conciliare Presbyterorum Ordinis contempla l’attenzione rivolta alla povertà soprattutto dai presbiteri in particolare nel numero 17. La non appartenenza al mondo. Abbracciare la povertà volontaria. La gratuità. L’uso retto dei beni temporali. Il sostegno
alle opere di apostolato a favore dei poveri. Le opere della carità. L’evangelizzazione anche verso i poveri. L’attrazione dei più deboli. Evitando di allontanarli.

Gianluca Franco

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