In Corea del Nord il cristianesimo è fuorilegge e Gesù è uno sconosciuto, ma nelle prossimità del Natale dal confine con la zona meridionale è possibile vedere una grande croce illuminata sulla punta di un gigantesco albero. Almeno fino a poco tempo fa, prima che venisse demolita la grande struttura poiché considerata non a norma di sicurezza. Il governo coreano, dopo molteplici rinvii giudiziari ha concesso al Consiglio cristiano il permesso di ricostruire il gigantesco albero di Natale posizionato sulla collina che sorge davanti al confine con il Nord.
Il ministero della difesa di Seoul ha annunciato questa mattina che sarà possibile ricostruire la struttura e ha garantito anche “protezione” ai fedeli cristiani che si riuniranno il 23 dicembre per una piccola cerimonia di accensione dell’albero che rimarrà a illuminare la zona per due settimane. I funzionari del governo di Park Geun-hye hanno definito alcune condizioni per la costruzione del nuovo albero, non potrà essere alto come il precedente e le sue misure oscillano ancora tra i 9 e i 35 metri di altezza. L’accensione è prevista per il 23 dicembre quando la comunità cristiana e i membri del Consiglio si riuniranno per una funzione religiosa. La struttura venne costruita nel 1971, nel periodo di massimo antagonismo tra Corea del Nord e del Sud e fu sempre al centro di grandi dibattiti che videro l’albero accendersi a intermittenza sulla scia delle politiche di volta in volta distensive o provocatorie del governo di Seoul.
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