Categories: Chiesa Cattolica

AL FESTIVAL BIBLICO LA NUOVA EDIZIONE DEL CANTICO DELLE CREATURE

“Il Cantico di Francesco non è solo momento poetico e lirico-religioso, ma tocca il rapporto di ogni creatura con il Creatore ed insieme con il creato. Nella relazione agli elementi ogni uomo è così spinto, come negli episodi evangelici, a ritornare a se stesso per intraprendere il cammino dell’esistenza”. Sono questi alcuni dei temi che saranno trattati domenica 31 maggio alle 17:30 in piazza Duomo a Vicenza in occasione del Festival Biblico 2015. A parlare del Cantico delle creature di San Francesco saranno lo psichiatra e scrittore Vittorino Andreoli e la biblista suor Elena Bosetti. I due studiosi prenderanno spunto da “Laudato sie, mi’ Signore!”, la nuova pubblicazione del “Cantico di frate Sole” realizzata da Edizioni Messaggero Padova (Emp).

Il libro è una rilettura a più voci del libro scritto da San Francesco nel 1224, con le tavole di due artisti, il fumettista e illustratore Luca Salvagno e il pittore Mimmo Paladino, e le parole di scrittori, giornalisti, teologi, bambini, filosofi, persone di fede cattolica, ebrea, musulmana, buddista. Personaggi noti, come Erri De Luca, Carlo Petrini, Vittorino Andreoli, Aldo Cazzullo, il cardinale Gianfranco Ravasi, o persone comuni, come i bambini dell’Acr di Roncadelle (BS), una coppia di laici francescani o un alluvionato di Genova che, in questo caso, commenta i versi dedicati a Sora Acqua!

Un altro appuntamento del Festival Biblico è previsto per oggi, sabato 30 maggio alle 11, presso l’Oratorio del Gonfalone. Si tratta della presentazione del libro “Quanto manca all’aurora?” scritto dal frate cappuccino e biblista Dino Dozzi e recentemente pubblicato da Emp. Il testo verrà illustrato attraverso un dialogo tra l’autore, il teologo Lorenzo Prezzi, direttore responsabile della rivista “Testimoni”, monsignor Giuseppe Bonato, vicario per la Vita consacrata della Diocesi di Vicenza e, come moderatrice, suor Mariangela Bassani, segretaria Usmi della Diocesi di Vicenza. “La vita consacrata può essere un laboratorio di un nuovo umanesimo capace di risvegliare il rispetto per il Creato, la custodia della persona e la fratellanza, oggi sempre più a rischio?”. L’interessante confronto cercherà di dare una risposta a questo interrogativo.

Stefano Cicchini

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