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Usa 2016, la frase choc di Donald Trump ai malati terminali

Torna a far parlare di se Donald Trump. A ridosso delle elezioni, che si svolgeranno a novembre, il candidato repubblicano rivolgendosi ai malati terminali, parlando ad un raduno in Nevada, chiede loro di non morire prima dell’otto novembre, giorno del voto per la Casa Bianca. “Non morite prima di avermi votato. Non mi importa quanto sei malato. Non mi importa se sei appena tornato dal medico e lui ti ha dato la peggiore diagnosi possibile, che significa che è finita. Non importa. Reggete fino all’otto novembre. Uscite e votate”. Dice che scherza, ma poi precisa: “Sono serio“. Le dichiarazioni riportate dal quotidiano britannico The Independent, ricorda come Trump abbia rassicurato che il loro “sacrificio” non sarà vano: “Vi vogliamo bene, ci ricorderemo sempre quello che avete fatto”. Frasi scioccanti che arrivano a pochi giorni dallo scoop del New York Times sul mancato pagamento delle tasse federali e degli affari che il magnate ha fatto con Cuba, violando l’embargo.

Mentre il mondo politico punta il dito contro l’ennesima “gaffe” repubblicana, il Washington Post e The Atlantic sostengono Hillary Clinton, mettendo in luce le eventuali pesanti conseguenze per gli Stati Uniti dopo elezione del rivale. “Un presidente Trump può distruggere l’economia mondiale”, scrive in un editoriale il Post, in cui sottolinea come le politiche economiche prospettate in campagna elettorale, come la “restituzione agli americani del loro lavoro, ripudiando gli accordi internazionali”, rischiano di “innescare una guerra, o guerre commerciali che metteranno a rischio i risultati ottenuti negli ultimi tre decenni senza aiutare gli americani che hanno più bisogno”.

Atlantic, dal canto suo, sostiene la Clinton per la terza volta, considerandola “una dei candidati presidenziali più preparati di sempre”, bollando Trump come un “demagogo, xenofobo, sessista che non sa niente”, nonché bugiardo. Secondo la rivista, il repubblicano è “il candidato più dichiaratamente non qualificato nei 227 anni della storia della presidenza americana”. “Noi siamo fiduciosi del fatto che Clinton comprenda il ruolo degli Stati Uniti nel mondo – si legge – non abbiamo dubbi che lei affronterà in modo assiduo i problemi che il nostro Paese deve affrontare, e lei ha dimostrato la sua disposizione all’analisi ed al duro impegno”. “Trump non ha mai avuto nessuna carica pubblica e nessuna qualifica per candidarsi – si legge -. Ha il carisma di un imbonitore televisivo, traffica con teorie complottiste ed invettive razziste, esprimendo ammirazione per i governanti autoritari e mostra lui stesso tendenze autoritarie“. “Noi consideriamo che l’elezione di Donald Trump – conclude l’editoriale – costituisca questa minaccia e per questo abbiamo deciso di sostenere Clinton”.

Autore Ospite

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