Volevano fare “l’inciucio” per lucrare sull’assicurazione dopo un incidente stradale, ma la dottoressa dell’ospedale di Foggia non ha voluto far parte della truffa, rifiutandosi di modificare il referto medico. E così tre ragazzi hanno picchiato la dottoressa e alcuni infermieri all’interno del pronto soccorso. Un’aggressione a dir poco brutale, che all’indomani del fatto, il direttore della struttura, Vito Procacci non esitò a definire: “Una aggressione ingiustificata e animalesca”.
Come riportano i media locali, il fatto risale al 13 febbraio scorso, quando tre giovani di 26, 22 e 21 anni, in accordo tra loro all’evidente scopo di poter truffare la compagnia assicurativa dell’auto con cui si era verificato in precedenza un incidente stradale, hanno ripetutamente minacciato e poi aggredito un medico e due infermieri di turno al pronto soccorso degli Ospedali Riuniti di Foggia. Volevano obbligare il primo a mutare diagnosi e prognosi emesse nei confronti dei figli di due dei coinvolti (nonostante gli esami attestavano l’assenza di lesioni), e costringere i secondi a non intervenire in difesa della dottoressa.
Le minacce, fondate anche su rapporti di amicizia con la criminalità locale, nei confronti della dottoressa di turno al pronto soccorso erano consistite in frasi violente, come: “Devi fare come dico io”, oppure “Questa bastarda mo’ la prendo e la carico di botte”. E ancora: “Se la prendo la sfascio di mazzate”. Sullo stesso tono anche le minacce nei confronti degli infermieri di turno, accorsi in difesa della dottoressa: “Ti stacco la testa”, e poi “Esci fuori che ti riempiamo di botte”. I tre non si sono limitati alla violenza verbale, sono passati a quella fisica: l’aggressione sfocia così in una rissa con calci, pugni, morsi e graffi, tanto che le vittime sono dovute ricorrere alle cure ospedaliere. Un infermiere ne è uscito con la frattura del setto nasale.
Dopo cinque mesi dall’aggressione in ospedale, nelle scorse ore, nell’ambito di una attività investigativa coadiuvata dalla Procura di Foggia, gli agenti della squadra mobile di Foggia hanno eseguito una ordinanza di misura coercitiva consistente nell’obbligo di dimora nei confronti dei tre giovani responsabili della rissa con l’accusa di violenza e minaccia a Pubblico Ufficiale e lesioni personali aggravate.
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