Quindicimila pezzi di ricambio per auto sono stati sequestrati nel torinese dalla guardia di finanza, che ha denunciato due persone. Riportavano il marchio di una nota casa automobilistica, ma erano contraffatti. Numerosi i reati contestati, tra cui la violazione delle disposizioni per il contenimento del Coronavirus. La fabbrica sarebbe risultata pienamente operativa mentre le aziende in regola erano ferme.
Il materiale era stoccato in un capannone di San Gillio. Ben 1.500 metri quadrati, apparentemente abbandonati, a cui si poteva accedere solamente da un ingresso sul retro, difficilmente visibile. All’interno venivano prodotti migliaia di pezzi di ricambio, tra cui numerosi articoli dedicati alle auto d’epoca. Gli ordini ricevuti erano centinaia al giorno e provenivano da tutta Italia. Nel corso dell’intervento sono state anche riscontrate gravi anomalie per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti. Scoperta nello stabile anche una officina per le riparazioni delle auto, la quale risulterebbe abusiva. Anche il personale impiegato sarebbe stato utilizzato senza legale contratto lavorativo.
Nella giornata di sabato 2 maggio, le forze dell’ordine hanno controllato 243.224 persone, come riporta con cadenza quotidiana il sito del Ministero dell’Interno. Di queste, poco più di 5.400 sono state sanzionate dagli agenti. Inoltre, durante le stesse ore, 89.773 esercizi sono stati attenzionati. 157 sono stati multati e per 8 si è decisa la sospensione momentanea dell’attività commerciale.
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