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Poliziotto israeliano pesta camionista palestinese: indignazione nel web

Calci, pugni e testate, senza avere apparentemente validi motivi per usare tale violenza sul malcapitato camionista: un’azione decisamente discutibile quella di un poliziotto, di nazionalità israeliana, che ha ripetutamente colpito il conducente di un mezzo pesante, di origine palestinese. A scatenare la furia dell’agente sarebbe stata una discussione che, in breve, ha fatto perdere la testa all’uomo che ha iniziato a inveire prima e ad accanirsi fisicamente poi sul malcapitato. Il tutto mentre qualcuno lo stava riprendendo con uno smartphone. Una volta vista la gravità della situazione, qualcuno ha provato a intervenire ma, nonostante questo, il poliziotto ha continuato a picchiare senza fermarsi, anzi, rivoltandosi anche contro le altre persone intervenute.

Il video si interrompe con un grido, quando calci e pugni erano ancora in atto e la vittima si guardava intorno spaesata, come a cercare spiegazioni. Il filmato dell’accaduto è in brevissimo tempo circolato in rete e diventato virale, ricevendo commenti di indignazione in ogni parte del mondo. Non è chiaro, almeno dalle immagini, per quale motivo l’uomo si sia accanito sul suo interlocutore con tale violenza ma è certo che la vittima delle percosse non ha nemmeno accennato a reagire, continuando a mantenere un atteggiamento spaesato, quasi a volersi chiedere il perché di tanta brutalità gratuita. Solo inizialmente il camionista ha provato a spiegarsi con il poliziotto, restando poi, però, totalmente in balia della sua inspiegabile furia.

Altrettanto grave l’atteggiamento dell’operatore di sicurezza in quanto, anche dopo l’intervento di altre persone, non ha esitato a colpire anche loro, non accennando minimamente a calmarsi. Al di là della nazionalità dei due protagonisti, a lasciare esterrefatti è l’incapacità mostrata da un uomo che, al netto della sua professione, dovrebbe mantenere un certo autocontrollo e garantire la sicurezza del prossimo. Caratteristiche che, almeno da quanto emerge da quanto accaduto, non sembrano certamente far parte del suo repertorio.

Edith Driscoll

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