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“Occhio ai napoletani”: affigge cartello choc alle casse del supermercato. Dipendente sospeso

Un conto è allertare i colleghi circa la possibilità di trovarsi di fronte a dei potenziali truffatori. Ben altro discorso, è l’attribuire la capacità di raggirare il prossimo a una ben specificata categoria di persone, in questo caso i nativi della città di Napoli. E’ quanto accaduto, invece, solo qualche giorno fa in un notissimo supermercato milanese, nel quale un dipendente ha pensato bene di affiggere un cartello di avviso agli altri lavoratori della struttura, in particolare i cassieri, spiegando come prevenire l’eventuale inganno dei colli (ossia pagare un prodotto costoso facendolo passare per uno più economico). Nel farlo, però, ha esplicitamente fatto riferimento ai “napoletani”, di fatto generalizzando su una discutibile nomea attribuita ai partenopei e tacciandoli come probabili “furbetti”. La notizia è stata inizialmente riportata dal sito “NapoliToday”.

Questo il contenuto del cartello incriminato: “Quando si presentano i famosi ‘napoletani’ alla vostra cassa e vi chiedono di passare un prodotto come campione dei colli chiusi che hanno nel carrello, dite loro di mettere tutti i colli del loro carrello sul rullo, poiché in molti negozi sono riusciti a comporre i colli con vini costosi e far battere alla cassiera la bottiglia che costa meno. Se si rifiutano di mettere la loro spesa sul rullo siete autorizzati a non battere loro la spesa e chiamare un responsabile”. Un’attribuzione nemmeno troppo velata e quanto mai sconveniente, tanto da costringere i dirigenti dell’azienda a rimuovere, oltre all’avviso, anche il dipendente dal suo incarico, sospendendolo momentaneamente dal servizio.

Decisamente una brutta figura, fatta non solo dall’impiegato che ha avuto l’idea, ma anche dal supermercato, che non ha tardato a fare pubblica ammenda: “L’azienda è sinceramente rammaricata per quanto accaduto – hanno spiegato in una nota -. Ci dissociamo completamente da questa grave azione, avvenuta in uno specifico negozio su iniziativa di un singolo dipendente”. Sicuramente, anche il responsabile di tale gaffe avrà avuto modo di riflettere sulle conseguenze della sua iniziativa. A ogni modo, risulta abbastanza evidente come l’identificare un determinato popolo sulla base di uno stereotipo possa portare a rendere tali attribuzioni dei pericolosi (oltreché ingiusti e generalizzati) luoghi comuni.

 

Edith Driscoll

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