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Lo staff di Trump lascia dei documenti “riservati” in macchina, ladri rubano la borsa

Dopo la gaffe di Ivanka Trump, che scambia un calciatore della Lazio per un santo, lo staff del Presidente Usa cade vittima di un brutto scherzo. Come riporta “Il Messaggero”, alcuni uomini dell’equipe di Donald Trump lasciano in macchina la borsa con documenti “riservati” durante la pausa pranzo. Dei ladri la rubano ma la abbandonano poco distante. Il fatto risale a qualche giorno fa, prima dell’arrivo del tycoon nella Capitale. Vittime del furto, alcuni funzionari del governo Usa impegnati nei sopralluoghi di preparazione per l’arrivo del Presidente all’aeroporto Fiumicino. Secondo le ricostruzioni del quotidiano romano, i membri della missione statunitense erano andati in un ristorante sul lungomare di Fiumicino per la pausa pranzo, lasciando una borsa con dentro dei documenti, ben in vista, all’interno dell’automobile parcheggiata sulla strada.

Il furto

I ladri, dopo aver forzato la macchina e rubato la borsa, hanno abbandonato i documenti che, fortunatamente, sono stati raccolti da un passante. L’uomo, accortosi del contenuto dei fogli, ha chiamato il 112, allertando le forze dell’ordine e chiedendo l’intervento di una pattuglia. La Polizia ha quindi accertato che il numero di telefono riportato in alcuni documenti corrispondeva agli uffici di Washington. Lo staff Usa, accortosi dell’accaduto, ha quindi sporto denuncia di furto e sono rientrati in possesso dei documenti.

Il piano sicurezza

Il piano di sicurezza messo in atto per la visita di Trump si è però rivelato efficace. Massiccio, come annunciato, il dispiego di uomini e mezzi, in un piano riconsiderato anche alla luce di quanto accaduto a Manchester e compattato in 70 pagine di dossier dal questore Guido Marino: in campo unità cinofile, artificieri, tiratori scelti in punti strategici e mezzi blindati, con strade bonificate, telecamere, percorsi bus deviati e traffico interdetto. Dalle vie percorse dallo staff presidenziale (alloggiato tra gli alberghi del centro, tra Via Veneto e i Parioli, anch’essi sotto osservazione) spariranno auto, cassonetti e bidoni della spazzatura. Totalmente inaccessibili, anche per i pedoni, le tre zone rosse, presidiate da telecamere e dall’occhio elettronico dell’elicottero della Polizia. Solo un corteo, finora, è stato autorizzato ma comunque lontano dalle zone sotto stretta sorveglianza: si tratta della manifestazione “Rome resists”, che andrà in scena a Piazza Bologna. Attivi gli jammer telefonici che, come da avviso, potrebbero causare disagi alle linee telefoniche al momento del passaggio dei mezzi presidenziali.

Laura Boazzelli

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