Florida caccia dipendente: rifiuta di truccare i dati sul covid

Il governatore della Florida, il repubblicano Ron De Santis, è uno di quelli che ha premuto maggiormente per le riaperture della fase 2

Dati sulla diffusione del Covid-19

Licenziata perché si è rifiutata di censurare e “cambiare manualmente” i dati sul coronavirus dello stato della Florida, in Usa. E’ la denuncia della funzionaria della Florida incaricata di completare i dati sul Covid-19. Rebekah Jones, del dipartimento della salute dello Stato, ha denunciato di essere stata cacciata per essersi rifiutata di “cambiare manualmente i dati” in modo che sostenessero il “piano per riaprire” la Florida.

Cresce il numero dei morti in Usa

Il presidente americano Donald Trump, durante l’ultima conferenza alla Casa Bianca, ha sottolineato i progressi contro la pandemia del coronavirus in America, “con i numeri che scendono in tutti gli Usa”. Ma la realtà dei fatti è diversa: sono 1,52 milioni i casi positivi al virus finora registrati, per un totale di 91.845 decessi. Inoltre, secondo delle nuove proiezioni basate su nove modelli epidemiologici, ci saranno almeno 1.000 morti al giorno negli Stati Uniti nei prossimi 25 giorni. Dunque, i morti per coronavirus negli Stati Uniti potrebbero raggiungere quota 113.000 alla metà di giugno rispetto ai quasi 92.000 attuali.
Questo, a detta di Rebekah Jones, non avrebbe frenato il governatore della Florida, il repubblicano Ron De Santis: lo Stato è, insieme alla Georgia, uno di quelli che ha premuto maggiormente per le riaperture della fase 2.