E’ massima l’attenzione delle forze dell’ordine sulle truffe che riguardano i presidi sanitari. Soprattutto attraverso i gangli del web, dove è più facile adescare le vittime ignare. Oltre alle speculazioni, con rincari addirittura del 400%, si registrano una serie di imbrogli su Internet. E’ il caso di un’infermiera che cercava di comprare delle mascherine online.
Hanno approfittato della emergenza coronavirus e della ricerca di mascherine da parte di una infermiera che voleva fare rifornimento per lei e i colleghi dell’Ospedale di Pietra Ligure (Savona), per mettere a segno una truffa. Sono stati però scoperti dai Carabinieri e denunciati. Si tratta di tre donne e due uomini tra i 30 ed i 45 anni del Lazio. I militari li hanno rintracciati incrociando tabulati telefonici e conti bancari scoprendo che erano riusciti a raggirare l’infermiera impegnata a reperire sul web mascherine chirurgiche per se e per i colleghi. I truffatori sono riusciti attraverso dei bonifici bancari a sottrarre oltre mille euro all’operatrice, convinta di avere a che fare con interlocutori accreditati. Dopo una richiesta attraverso i social un contatto, poi risultato fittizio, l’ha fatta cadere nel tranello. Successivi colloqui telefonici tra vittima e truffatori hanno consentito di perfezionare la truffa. Mai recapitate le mascherine nonostante il pagamento attraverso due bonifici bancari.
Del resto è la stessa Polizia Postale a dire che “i reati ‘tradizionali’ sono crollati mentre sono aumentati quelli informatici”. In questo periodo i criminali in Rete fanno leva anche sulla paura e sulla generosità delle persone, disposte a partecipare a raccolte fondi per aiutare ospedali sull’orlo del collasso.
“Abbiamo un incremento di criminalità informatica in questa situazione in cui siamo tutti a casa e sempre connessi, in uno stato di fragilità psicologica” lo afferma Nunzia Ciardi, direttore del Servizio polizia postale, spiegando come in questi giorni sia aumenta la criminalità informatica. L’invito dei nostri esperti è quello di fare attenzione, soprattutto alle mail ben fatte che offrono servizi connessi all’emergenza Covid-19 o che segnalano importanti prescrizioni mediche dell’Oms. Possono essere il mezzo mediante cui gli spietati hacker riescono a scaricare allegati malevoli in grado di raccogliere informazioni sull’incauto mittente.
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