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Chiede un permesso per assistere alla nascita del figlio, l’azienda lo licenzia

Licenziato in tronco per aver deciso di assistere alla nascita di suo figlio, saltando così un turno di lavoro. E’ ciò che è accaduto a un uomo statunitense del New Hampshire. Lamar Austin era stato assunto da poco, per un lavoro part-time e in prova per un periodo di 90 giorni, come guardia di sicurezza. Quando è arrivato il momento del parto ha inviato una comunicazione all’azienda spiegando la situazione e, forse, sperando anche in un po’ di comprensione.

“Stai forzando la mano, se domani alle 8 di mattina non sarai puntuale al tuo posto, allora saremo costretti a mettere fine al rapporto lavorativo”, è stata la seccata, e totalmente priva di sensibilità, risposta da parte del suo superiore.

Alle una di notte del primo gennaio, Cainan, il quarto figlio di Lamar è venuto al mondo, divenendo il primo bambino nato in coincidenza con l’anno nuovo in New Hampshire. Poche ore dopo, dalla gioia per la nascita del bebè, Lamar è passato alla tristezza per la perdita del suo lavoro: la ditta di sicurezza, infatti, aveva inviato la lettera di licenziamento.

La storia di Lamar è stata pubblicata da un giornale locale ed è immediatamente rimbalzata su molti social e siti online, scatenando l’indignazione del popolo del web. Immediatamente alcuni utenti si sono uniti per lanciare una campagna di sensibilizzazione con lo scopo di raccogliere fondi per aiutare la famiglia Austin. In poco meno di quattro giorni sono stati raccolti oltre 6mila dollari.

Autore Ospite

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