E’ stata disposta la chiusura immediata per due panifici ed un negozio di prodotti “Tipitaly”, mentre in numerosi altri esercizi sono stati registrati altissimi tassi di evasione fiscale: il 70% degli stabili perquisiti evadeva la Tari, l’imposta sui rifiuti; i negozi di rivenditori cinesi non avevano la licenza e nel 40% dei negozi, gli impiegati lavoravano in nero. Le forze dell’ordine hanno poi rilevato numerosi locali non presenti in catasto e “smascherato” alcuni edilizi abusivi.
Un controllo severo, dunque. Che ha fatto emergere grandi problematiche nella gestione dei punti vendita della Capitale. Ma lo “zero in condotta” questa volta si duplica: uno va a quei piccoli imprenditori che continuano a non prestar cura alle modalità di conservazione e preparazione di bevande e alimenti. L’altro, invece, va alle politiche fiscali. Evadere le tasse è riprovevole. Ma forse ridurre imposte e gabelle permetterebbe alle imprese di svolgere in modo più sereno la propria attività.
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