All'Università le ragazze imparano a masturbarsi

C'era una volta l'educazione sessuale. In Germania, precisamente all'Università di Bielefeld, questa materia appartiene al passato remoto. Sulla spinta propulsiva di una libertà sessuale alla ricerca di sempre nuovi spazi, l'avanguardia è un corso per insegnare alle donne a come masturbarsi. Con la teoria, ma anche con la pratica.

La notizia è stata riportata dal quotidiano inglese The Independent, il quale narra che il corso – che si è tenuto lo scorso fine settimana – si è articolato in due parti, ciascuna da un'ora e trenta minuti. Se nella prima fase si è lasciato spazio alle parole, nella seconda le ragazze partecipanti si sono dovute cimentare affondando le mani nelle parti intime. E' stato richiesto a ognuna di loro di portare con sé uno specchietto, un asciugamano e un lubrificatore. Gli organizzatori hanno fatto sapere che il corso si è svolto in un’ambiente privato e mira a essere “una fonte d’ispirazione, oltre che di rafforzamento”. Durante le tre ore – si sottolinea ancora – potrebbero essere stati proiettati video e potrebbe essere stato consumato dell'alcol. I dieci posti disponibili sono stati prenotati in breve tempo. Costo? 250euro a persona.

L'iniziativa ha inevitabilmente suscitato polemiche. Kathrin Krause, presidente del Circolo degli studenti cristiano-democratici (Rcds), l’ala universitaria della Cdu di Angela Merkel, ha affermato: “Vogliamo sapere quali sono i costi dell’evento e se i contributi studenteschi del semestre verranno utilizzati per questo scopo”. Alle domande perplesse, la presidenza dell'ateneo ha risposto facendo spallucce. “L’evento non è organizzato dall’università, che non fa valutazioni contenutistiche sugli eventi studenteschi”.

In una società in cui cresce la diffusione dei sex toys e cala la natalità, in cui l'individualismo imperante indebolisce le forme di aggregazione e la famiglia, ci si chiede quanto sia opportuno che in un'università, che dovrebbe formare la classe dirigente, si insegni alle ragazze a muovere le mani tra le mutande e il reggiseno anziché a stimolarle a trovare soluzioni alle crisi del nostro tempo.