Nel nord della Siria la situazione diventa sempre più critica per i civili, in particolar modo per bambini e minori. Lo denuncia Unicef. “Ancora una volta siamo scioccati da un’ondata di violenza inarrestabile che ha visto almeno nove bambini e tre insegnanti uccisi mentre 10 scuole e asili sono stati attaccati due giorni fa a Idlib, nel nord-ovest della Siria. Almeno quattro di queste scuole erano sostenute dai partner dell’Unicef. Arrivano notizie secondo cui almeno 40 donne e bambini sarebbero rimasti feriti in questi attacchi”, lo dichiara Ted Chaiban, direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. I raid aerei dell'aviazione di Damasco e degli alleati russi sono stati fatti per contrastare l'avanzata dei ribelli sostenuti dalla Turchia, che nelle ultime ore avevano riconquistato posizioni a Nairab. Almeno 25 – tra cui 9 bambini – i civili morti sotto le bombe. “Questi attacchi arrivano in un momento in cui l’aumento della violenza nel Nord della Siria ha costretto più di mezzo milione di bambini a fuggire. Quasi 280.000 bambini hanno subito un’interruzione della loro istruzione. Almeno 180 scuole della zona non sono operative perché sono state danneggiate, distrutte o ospitano famiglie di sfollati”, prosegue Chaiban. “Condanniamo fermamente l’uccisione e il ferimento dei bambini. Le scuole e le altre strutture didattiche sono un rifugio per i bambini. Attaccarle è una grave violazione dei diritti dei bambini. Tutte le parti in conflitto in Siria devono proteggere i bambini e fermare gli attacchi alle strutture civili che li ospitano, comprese le scuole”. conclude il direttore regionale dell’Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa.
Stessa situazione critica denunciata anche da Medici Senza Frontiere (Msf). Attacchi indiscriminati su aree popolate da civili nel governatorato di Idlib, in Siria nord-occidentale, hanno avuto – scrive la ong – “conseguenze devastanti”. Tre ospedali che supportiamo vicino alla linea del fronte hanno ricevuto 185 feriti e 18 persone arrivate già morte in ospedale, martedì 25 febbraio. “Questa orribile campagna di attacchi e bombardamenti indiscriminati – denuncia Meinie Nicolai Direttrice generale di MSF – può plausibilmente essere stata condotta solo dal governo siriano e dai suoi alleati. Non sappiamo cosa fare perché smettano questi attacchi e rispettino il diritto internazionale umanitario, le cosiddette ‘regole della guerra’. Abbiamo chiesto più e più volte alle parti coinvolte nel conflitto siriano, ai loro alleati e al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di fare tutto il possibile per porre fine a queste violazioni. “Rinnoviamo il nostro appello – conclude Nicolai – con il più alto livello di urgenza. I civili e le infrastrutture civili devono essere protetti e il nostro appello al rispetto delle regole della guerra si rivolge sia ai gruppi di opposizione che alle forze armate turche che al governo siriano e ai suoi alleati, inclusa la Russia, principale alleato militare”.
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