Il Governo libico di Unità Nazionale (Gna) che fa capo a Fayez al-Sarraj ha annunciato la sospensione della sua partecipazione alla Commissione militare congiunta a Ginevra, sotto la egida delle Nazioni Unite, a seguito di ripetute violazioni della tregua. “Stiamo annunciando la sospensione della nostra partecipazione ai colloqui militari che si svolgono a Ginevra fino a quando non saranno adottate posizioni ferme contro l'aggressore (Khalifa Haftar) e le sue violazioni” della tregua, si legge in una nota. Le due fazioni in lotta in Libia avevano ripreso ieri, martedì 18 febbraio, i colloqui a Ginevra con la mediazione delle Nazioni Unite.
Ma sempre ieri il porto della capitale libica, Tripoli, era stato attaccato. A dare la notizia, senza fornire dettagli, è stato l'inviato speciale dell'Onu per la Libia, Ghassan Salamé, in conferenza stampa a Ginevra. Poco dopo l'annuncio dell'inviato Onu, l'esercito nazionale libico (Lna) del generale Haftar ha rivendicato l'attacco, spiegando di aver colpito una nave turca che trasportava munizioni e armi provenienti dalla Turchia nel porto di Tripoli. “La nave turca carica di armi e munizioni attraccata questa mattina nel porto di Tripoli è stata distrutta”, ha annunciato il centro media dell'Lna sulla propria pagina Facebook.
A Ginevra Salamé ha anche denunciato le ripetute violazioni dell'embargo sulla vendita delle armi alla Libia. “La Libia – ha detto – è un Paese pieno di armi. Per non parlare dei mercenari“. Salamé ha chiesto aiuto ricordando come ci siano nel Paese “molte migliaia di chilometri di confini terrestri, decine di aeroporti e chilometri di coste libiche” da monitorare. “Tutti coloro che possono aiutare a monitorare i trasferimenti di armi sono benvenuti – ha affermato – Non è un mio problema se la missione si chiama Sophia o in un altro modo”. “La realtà è che la Libia è in una situazione di instabilità dal 2011” e “sarebbe naif pensare che una sola riunione” sul dossier militare, politico o economico possa risolvere la “serie di problemi aperti, che sono estremamente complicati”, ha aggiunto l'inviato speciale dell'Onu per la Libia. “Serviranno vari round per ogni 'track' per arrivare a una soluzione”.
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