La Russia non è riuscita a pagare entro oggi agli investitori esteri le cedole sui bond che avrebbero dovuto essere versate, ciò ha dato ufficialmente inizio al conto alla rovescia per ciò che potrebbe tramutarsi in un enorme default sul debito che metterebbe in seria difficoltà il Paese con ripercussioni di carattere globale. Il ministero delle Finanze russo ha dichiarato di aver emesso l’ordine di pagamento dei 117 milioni di dollari dovuti agli obbligazionisti dei due eurobond, da effettuare obbligatoriamente in valuta statunitense.
Ma in effetti, secondo quanto emerso, alcuni degli investitori ad oggi non hanno ricevuto le somme pattuite. Dal punto di vista tecnico, è però sancito un periodo di tolleranza di 30 giorni che dà tempo fino al 15 aprile per far venir meno la dichiarazione ufficiale di default. Questo significherebbe l’insolvenza, farebbe scattare i contratti di assicurazione dal rischio-Paese, una raffica di rimborsi immediati impossibili per Mosca, che si tramuterebbe in un intoccabile del sistema finanziario come l’Argentina. Un ulteriore fattore di rischio per un’economia già duramente provata dalle sanzioni occidentali, dall’inflazione al 10% e dai costi dell’invasione perpetrata nei confronti dell’Ucraina.
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