L’operazione giunge all’esito di un’attività d’indagine condotta dalla Tenenza Carabinieri di Rosarno. Non manca il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, diretta dal Procuratore Capo Dott. Ottavio Sferlazza. Il periodo compreso dell’indagine è compreso tra il mese di giugno 2017 ed il mese di luglio 2018.
Gli impegni alternativi al lavoro in ufficio
Le attività investigative – spiega una nota dell’Arma – sono scaturite dall’intuizione di un militare. Questo aveva notato un impiegato del Comune di Rosarno, durante l’orario di lavoro, intento a consumare alcolici ed a giocare alle slot machine in un bar della limitrofa San Ferdinando. Alla luce di ciò, sono state avviate indagini mirate. Sono state attuate metodologie investigative tradizionali. Tra queste i servizi di pedinamento, osservazione e soprattutto riprese video.
Una prassi diffusa tra i dipendenti comunali
Queste hanno permesso di far luce sull’esistenza di una vera e propria prassi, diffusa tra alcuni impiegati del Comune di Rosarno. Questi in più circostanze utilizzavano i mezzi di servizio comunali per scopi privati, appropriandosene per esigenze ricreative, relazionali o, comunque, personali. Oppure per recarsi e trattenersi presso gli esercizi pubblici della zona. Attestavano falsamente la propria presenza in servizio, omettendo di registrare gli allontanamenti dalla sede di lavoro. Facevano ciò per recarsi a fare la spesa, al cimitero, o, come nel caso di uno degli indagati, a prendere i figli a scuola. Tutto subito dopo aver timbrato il cartellino delle presenze.
Complessivamente hanno accertato 300 episodi, il cui danno erariale e d’immagine sarà successivamente oggetto di approfondimento da parte della Corte dei Conti.