“In Consiglio dei ministri è stato ribadito che alla fine del mese ci sarà un check delle misure e sarà valutato l’andamento dei contagi e delle vaccinazioni. Se i dati lo consentiranno ci saranno ulteriori misure di allentamento“. Così la ministra agli Affari regionali Mariastella Gelmini in un’intervista al “Corriere della Sera“.
Alla domanda se la gradualità di Draghi sia una sconfitta del centrodestra Gelmini sottolinea: “Ma quale sconfitta! Vince l’Italia e vincono le forze che sostengono il governo. Abbiamo tutti convenuto sul fatto che la gradualità sia la strada più giusta e di buon senso. I dati molto positivi ci consentono di andare spediti per non chiudere più. La logica non è solo riaprire, ma evitare fughe in avanti e passi indietro. Io sono soddisfatta, è stato trovato un punto di equilibrio”.
“In questo decreto ci sono scelte importanti, molte delle quali chieste dal centrodestra. I centri commerciali aperti dal prossimo weekend, l’anticipo dei parchi tematici, i matrimoni col green pass , il via ai ristoranti anche al chiuso”, aggiunge la ministra.
Sulle riaperture “è stato fatto un passo avanti molto molto importante”. Lo ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia e della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ai microfoni di Radio Anch’io su Radio Uno Rai.
“Il punto di arrivo è un buon punto di arrivo. E’ chiaro che siamo disponibili a continuare a lavorare: bisogna sempre ambire a migliorare le cose, ma bisogna vedere il bicchiere mezzo pieno in questa circostanza, perché un netto miglioramento rispetto all’impostazione del decreto del 26 aprile c’è stato ed è evidente”.
“Sul decreto c’è stata una buona interlocuzione del Governo e di questo devo ringraziare l’Esecutivo. Come Regioni ci siamo confrontati con Palazzo Chigi e complessivamente il piano ci soddisfa, perché va nella direzione giusta. Su qualche attività si poteva fare di più, ma il percorso è quello corretto”, prosegue Fedriga riportato da IlFriuli.it.
Infine, sulle vaccinazioni Fedriga sottolinea come le Regioni siano al lavoro per garantire la seconda dose in un territorio diverso, “penso ad esempio a chi lavora lontano da casa e d’estate torna nella sua Regione. Ma credo sia difficile ipotizzare il richiamo in vacanza per chi si sposta per una o due settimane. Ricordiamo che siamo di fronte alla più grande campagna vaccinale della storia e dobbiamo tutti venirci incontro”. Sull’ipotesi di vaccinare i turisti stranieri in Italia, “la vedo molto dura dal punto di vista organizzativo e poi dobbiamo prima pensare a vaccinare gli italiani”.
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