Tre corpi dei sei dispersi nell’esplosione a Ravanusa (Agrigento) sono stati ritrovati questa mattina poco prima delle 7:00 dai Vigili del fuoco che hanno scavato per tutta la notte. I cadaveri erano sotto le macerie della palazzina di quattro piani crollata dopo una forte esplosione sabato scorso.
Un altro corpo è stato individuato poco dopo i primi tre facendo salire così a 4 il numero dei corpi ritrovati dai vigili del fuoco dopo oltre 36 ore di lavoro. Sotto le macerie restano da individuare i corpi degli ultimi due dispersi.
Potrebbe essere stata una fuga di gas a provocare la tragedia che, nella notte di sabato, ha sconvolto la provincia di Agrigento. Al boato della fortissima esplosione è seguito il crollo di una palazzina di quattro piani di Ravanusa. Un bilancio è stato da subito drammatico per la presenza di 9 dispersi, aggiornato man mano con notizie sempre più tragiche.
Cinque giorni prima dell’esplosione a Ravanusa, nell’Agrigentino, c’è stato un intervento di manutenzione ordinaria sull’impianto della rete di metano che non aveva evidenziato alcuna criticità. Lo hanno accertato i carabinieri, che ora dovranno acquisire il verbale d’intervento per verificare chi abbia materialmente eseguito il collaudo e se sia stato fatto a regola d’arte.
Avrebbe iniziato a conoscere il mondo tra una settimana, invece è rimasto sepolto sotto le macerie di via Trilussa a Ravanusa, nell’Agrigentino, nel grembo di sua madre. E’ il bimbo che Selene Pagliarello stava aspettando la vittima più piccola della tragedia avvenuta in Sicilia. Tra i morti anche il marito, Giuseppe Carmina.
Selene e Giuseppe – lei infermiera del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio ad Agrigento, lui operaio – neanche dovevano esserci in quell’appartamento, scrive TgCom24. Erano passati a salutare i genitori di lui, Angelo Carmina, di 72 anni, e Maria Crescenza (detta Enza) Zagarrio, di 69. Invece sono stati colpiti in pieno dalla deflagrazione dal conseguente crollo della palazzina.
A individuare il cadavere di Selene – che in greco indica la dea della luna – è stato un labrador dell’unita cinofila dei vigili del fuoco di Palermo che di nome fa proprio Luna.
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