Premio internazionale Don Oreste Benzi 2020: la cerimonia il 22 luglio a Rimini

Il tema dell'edizione 2020 era liberazione delle donne vittime di tratta e sfruttamento. Vincitori, ex aequo, Margaret Archer, già Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, e Filippo Diaco, vicepresidente provinciale ACLI di Bologna

Si svolgerà la sera del 22 luglio, in diretta streaming da Rimini, cerimonia di premiazione per la seconda edizione del “Premio internazionale Don Oreste Benzi. Dalla parte degli ultimi. Anno 2020”, il cui tema era la liberazione delle donne vittime di tratta e sfruttamento.

I due vincitori ex aequo sono un uomo e una donna. Si tratta delle sociologa, professoressa e  già Presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali Margaret Archer e di Filippo Diaco, vicepresidente provinciale delle ACLI di Bologna.

Nel corso della premiazione, condotta Emanuela Frisoni, interverranno Giovanni Paolo Ramonda, presidente della Fondazione Don Oreste Benzi e della Comunità Papa Giovanni XXIII e Monica Zanni, vice presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII.

La giuria

La giuria del Premio era composta dal presidente Francesco Moraglia, patriarca di Venezia e Presidente della Conferenza Episcopale Triveneta, dalla scrittrice giornalista di Avvenire Lucia Bellaspiga, scrittrice e giornalista del quotidiano Avvenire; da Irene Ciambezi, scrittrice e giornalista, mediatrice interculturale del Servizio Antitratta della Comunità Papa Giovanni XXIII.

I vincitori

Le motivazioni della giuria nell’assegnazione del premio risiedono nel fatto che i due vincitori ” hanno avviato un cambiamento interno alla società in risposta all’urgenza della liberazione delle vittime di tratta”, si legge sul sito della Fondazione Don Oreste Benzi. La dott.sa Archer ha aperto una “una struttura di accoglienza per donne, anche minorenni” in Inghilterra, “a sue spese non avendo un riconoscimento del governo inglese”, mentre Diaco ha portato “all’interno delle Acli un’attenzione nel reinserimento sociale delle donne migranti vittime di violenza e di tratta”.

La dott.sa Archer, riporta sempre il sito della Fondazione, “ha dato vita ad un costante lavoro di approfondimento della tratta, specie a fini sessuali,  nell’ottica neo-abolizionista coinvolgendo rappresentanti di organizzazioni internazionali impegnati nel settore, forze di polizia, donne giudici, giovani contro la tratta e le stesse sopravvissute”.

Diaco è impegnato, tra le altre cose, nell’”educazione delle giovani generazioni su questo tema a partire dall’esperienza degli sportelli di consulenza delle ACLI, delle attività di sensibilizzazione e impegnato a livello sociale e politico, in un confronto aperto con la città”.

Il premio

Il riconoscimento di questa edizione 2020 “consisterà in una targa commemorativa” e di una settimana “presso l’Albergo Madonna delle Vette di Alba di Canazei”. Si tratta di – si legge su sito della Fondazione – una struttura voluta da don Benzi “per offrire ai giovani e a tutti coloro che sono scartati da questa nostra società un incontro simpatico con Cristo“.