Al via la prima udienza preliminare per il crollo del ponte Morandi, il viadotto autostradale della A10 collassato il 14 agosto 2018 causando la morte di 43 persone. Secondo i pm Massimo Terrile e Walter Cotugno, con l’aggiunto Paolo D’ovidio, il ponte sarebbe crollato per le mancate manutenzioni nell’ottica del massimo risparmio per il massimo profitto e potere aumentare i dividendi dei soci.
Sono 59 le persone imputate oltre alle due società Aspi e Spea (la società che si occupava di monitoraggio e manutenzioni). Le accuse vanno dall’omicidio colposo plurimo, al disastro colposo, dal crollo doloso al falso.
Le udienze, tre volte alla settimana fino a dicembre, verranno celebrate nella tensostruttura montata dentro l’atrio del tribunale per rispettare le misure anti contagio. Al termine dell’udienza preliminare il giudice deciderà chi rinviare a giudizio.
Questa mattina, secondo le attese, i legali dell’ex A.d Giovanni Castellucci e altri cinque chiederanno alla corte d’appello la ricusazione del giudice per l’udienza preliminare Paola Faggioni perché aveva già emesso le misure cautelari nell’ambito dell’inchiesta sulle barriere fonoassorbenti pericolose. Per il procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto “il gup non è da ricusare perché non ha espresso alcun pre-giudizio”.
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